La crisi della sinistra democratica Le cause e le responsabilità fondamentali del fallimento dell'unificazione vanno ricercate non solo all'interno del partito socialista e di quello socialdemocratico, prima e durante l'unificazione stessa, come vedremo tra ·poco, ma anche, e in misura per molti aspetti determinante, nel comportamento della Democrazia Cristiana, che vide in pericolo le posizioni di strapotere politico accumulate in quindici anni di malgoverno. L'unità socialista costituiva di fatto, con il suo solo esistere, il più grave attentato all'egemonia e alla vocazione integralista della DC nel paese, nel Parlamento e nel Governo. La strategia posta in atto prima, durante e dopo l'unificazione, seguì due dkettive: ricatti moderati (o reazionari, come nel 1964) della destra DC, e aggiramento sistematico a sinistra del PSI-PSDI, con l'intenzione evidente di creare divisioni al suo interno, da parte di una sinistra DC populista e demagogica a parole quanto conservatrice e sottogovernativa nella sostanza. A questo punto bisognerebbe fare un discorso assai critico su queste forze di pseudo-sinistra cattolica, sul danno che esse hanno arrecato al movimento socialista, non solo, ma sulla responsabilità che esse portano su di sé per l'attuale crisi in cui versa la democrazia in Italia. E molto ingenue sono state le analisi politiche che hanno portato i dirigenti della « nuova maggioranza» del PSI - ed anche del PCI - a porre queste forze alla base dei loro astratti progetti di nuove maggioranze. Sarebbe tuttavia un grave errore attribuire, con atteggiamento vittimistico, la maggior parte della responsabilità del fallimento dell'unificazione alla DC, senza cogliere le responsabilità, che viceversa furono assai gravi, dei due partiti socialisti, sia nella fase costituente dell'unificazione, sia in quella successiva, specialmente dopo le elezioni del 1968. L'aver costruito l'unificazione in maniera burocratica, con l'affiancamento paritetico delle dirigenze dei due partiti in tutti gli organismi, dai direttivi di sezione su su fino alla segreteria del partito, se garantiva i socialdemocratici rispetto al peso preponderante che la maggior consistenza burocratica ed elettorale avrebbe consentito all'ex PSI, creava dall'altra parte le premesse per tutta una serie di problemi che si sarebbero in seguito aperti, dalla pletoricità degli organismi direttivi, alla difficoltà di amalgamare quadri e dirigenti dei due ex-partiti, ciascuno arroccato sulle proprie posizioni di potere. D'altra parte l'assenza dalla vita quotidiana del partito de1 due leaders dell'unificazione, l'uno al Quirinale, l'altro impegnato nel governo a far digerire al paese il nuovo equilibrio e a fronteggiare i conati di destra (luglio '64) permise che le due componenti, invece di 29 BibliotecaGino Bianco
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