Nord e Sud - anno XVIII - n. 142 - ottobre 1971

Il parricidio n1ancato questione. Manco infatti uno sforzo creativo di rielaborazione di ( quelle idee e di quelle dottrine politiche (e chi la te11.tò fu messo ai 1nargini, non solo dai padri, ma anche dai fratelli), ma11cò· l'impegno a chiarire certi equivoci che esse contenevano (e che erano evide11ti fin da allora). Quell'approfondimento critico - che pure - l'esperienza giova11.ile del fascismo avrebbe dovuto consentire alla generazione di Forcella di mantenere come in1.pegno costante - q11ell'approfondimento critico, dicevamo, attraverso il quale soltanto si sfugge al doppio pericolo dello scetticismo e del dommatismo, mancò completamente. Così l'adesione a quanto proposto divenne totale e incondizionata, genera11.do quel conformismo che a tutti i livelli - di potere o di opposizione - coprì tutta Italia per gli anni Cinquanta e ancora oltre. Così n1olti, forse la più parte di quella generazio11.e (le eccezio11i, a parte la sfiducia di Forcella, no11.ci pare siano mancate: e sono quelle che consentono di non disperare), così molti, dicevamo, o per opportunismo o per mancanza di vigore intellettuale, credettero di avere finalmente trovata la verità, e in· essa si adagiarono, senza essere minimamente sfiorati dall'idea che nella dottrina e nell'azione politico-culturale la verità coi11.cide con la ricerca della verità. Prova ulteriore di questa crisi culturale è venuta co11. i rece11.tissiri1i avvenimenti, quando un'altra forma di « parricidio n1.ancato », la co11testazione giovanile, diven11e la bandiera di una generazio11e che, dopo avere sventolato quella dei padri, 11.onesitò (salvo i rece11iissin1i ripensamenti) a sventolare quella dei figli, co1ne ha notato, ancora una ,,olta amaramente, Enzo Forcella scrivendo di cor1oscere be11pocl1i della sua generazione che « non siano stati a correre dietro i tempi ». Dovrem1no forse dire che l'opportunismo e la viltà di cui il fascismo era stato maestro fa ancora sentire i suoi nefasti effetti presso coloro che fra quell'opportunismo e quella viltà trascorsero gli anni più giovani? Ghe la Resiste11za, la lotta per la liberazione a cui spesso parteciparo.no in prima persona, non abbia avuto quell'effetto catartico, liberatorio, cl1e pure era lecito attendersi? Non vogliamo essere pessimisti fino a questo punto: e crediamo ancora, come ha scritto « L'Espresso » nella prese1ìtazione di questa autobiografia di una generazione (o di una certa parte di essa), cl1e quest'ultima non abbia ancora « esaurito i suoi compiti ». Le premesse purtroppo non sono favorevoli dopo quanto è successo finora; e anche dopo· quanto si è potuto leggere in certe dichiarazioni apparse assieme a quella di Enzo Forcella, dalle quali 21 Bibiiotecaginobianco

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