Nord e Sud - anno XVIII - n. 139 - luglio 1971

Un « gruppo di pressione »: la C1 oldiretti con una legge ispirata alle direttive della Confederazione dei Coltivatori diretti, è il primo e forse più importante momento. Il controllo della potente organizzazione federconsortile porta infatti i « bonomiani » alla direzione del mondo agricolo italiano; ma segna anche un mutamento di indirizzo nell'attività dell'organizzazione, la quale rinuncia a svolgere in proprio ogni attività commercialeassistenziale, mentre si stabilisce tra organizzazione sindacale e organi federconsortili un interscambio di servizi e di dirigenti. Da questo momento le fortune della ,< bonomiana » si identificano con quelle della Federazione dei Consorzi Agrari; e toccò proprio all'on. Bonomi, in qualità di presidente, il privilegio di presentare il volume celebrativo del sessantennio di attività dell'Ente federconsortile. Sull'immenso potere politico-economico conquistato dai « bonomiani » col controllo della Federconsorzi esiste una copiosa letteratura 13 ; ciò che non è stato messo sufficientemente in luce, ci sembra, è la saldatura, sul pia110 dei medesimi interessi corporativi, tra la burocrazia federconsortile e il brain trust bonomiano, alleatisi per esercitare congiuntamente una pressione permanente sulla maggioranza al potere e per determinare gli indirizzi della politica agraria italiana, facendo valere la somma degli interessi economici controllati e la massa elettorale incanalata. Dopo la « conquista » dei Consorzi Agrari, altri tre momenti sono decisivi per lo sviluppo ulteriore della Confederazione dei Coltivatori Diretti: la penetrazione tra i piccoli proprietari della Riforma, resa possibile dalla politica degli Enti; la « conquista >> delle mutue per la assistenza malattia ai contadini; la campagna per la concessione della pensione invalidità e vecchiaia ai coltivatori diretti, il cui progetto di legge è stato già votato da un ramo del Parlamento. Sono tre momenti che hanno interessato largamente le cronache della vita parlamentare e politica italiana; e pertanto cj 13 La vittoria dei « bonon1iani » nelle elezioni dei Consigli di amrninistrazione dei consorzi agrari rappresenta il coronamento di un'azione condotta con l'aiuto dei ministri den1ocristiani che si sono succeduti alla direzione del Dicastero della · Agricoltura, e con un imponente spiegamento di 1nezzi e di risorse. È una vicenda che varrebbe la pena di approfondire; ricorderemo soltanto che al Con11nissario della Federconsorzi, dr. Ruggeri, democristiano ma poco malleabile, fu affiancato un altro Commissario per tutto quanto aveva attinenza con le elezioni del Consiglio di Amministrazione della Federconsorzi, e che in periodo preelettorale furono nominati ben 16 Commissari per altrettanti Consorzi Agrari. Sui rapporti tra Federaziqne « bonomiana » e Federconsorzi, e sul carattere monopolistico di quest'ultima, ricordiamo, tra gli altri, gli scritti di Ernesto Rossi (apparsi sul Mondo), quelli di Luigi Sturzo, e, tra quell.i più recenti, un documentato articolo di A. Landolfi (Tempo Presente, n. 7, luglio 1957). 97 Bibiiotecaginobianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==