Un « grup110 di pressione»: la Coldiretti sulla situazione dei ceti rurali. Anzitutto va considerata la diffusione della piccola proprietà e, in conseguenza, l'aumento del numero dei piccoli proprietari; ma, dove i contadini non erano ancora entrati nel possesso della terra, si era sviluppato il sistema della conduzione familiare, con la fissazione sulla terra di contadini imprenditori legati a contratti agrari. La struttura dei ceti rurali, pertanto, aveva subìto una modificazione profonda, mentre subivano ulteriore accelerazione quei fenomeni che avevano presieduto alla loro evoluzione, e traeva, dal clima del dopoguerra, nt1ovo impulso l'aspirazione dei ceti bracciantili al possesso della terra 8 • La prevalenza dei coltivatori diretti quindi si presentava più netta che in passato, rispetto alle altre categorie rurali; ed è un ceto, questo dei coltivatori diretti, che la responsabilità della conduzione dell'azienda e la diffusione dell'istruzione hanno reso via via più consapevole delle proprie necessità ed aspirazioni. L'idea di riunire in un'unica organizzazione la massa dei contadini imprenditori, e di distinguerla dai sindacati dei lavoratori agricoli, s'accompag11ò, d'altro canto, ad un'act1ta intuizione della condizione dei ceti rurali dopo due guerre, varie crisi economiche e l'autarchia. La categoria dei coltivatori diretti resta poco definita da un punto di vista classista; la sua composizione è estremamente varia, e non basta a fissarne i caratteri, il rapporto lavoratore-impresa cor1tadina; il quale rapporto può essere di natura diversa se ci troviamo in presenza di piccoli proprietari o di mezzadri, :fittavoli, compartecipa11ti. Varia è anche la condizione dei co11tadini in1prenditori da regione a regione, potremmo aggiungere da paese a paese, per tradizioni, costumi, livelli di vita, istruzione professionale. Insomma, nella composizione di questo ceto si riflette il quadro complesso dell'Italia rurale, con i suoi mille problemi e le diverse realtà. Parlare di unità della categoria, date queste condizioni, potrebbe sembrare azzardato; e del resto, i ceti contadini, ove si prescinda da quelli bracciantili, hanno sempre avuto scarse tradizioni sindacali e politiche, confusi tra la piccola borghesia e il 8 Dati sul moto di evoluzione delle classi contadine si trovano nel recente volume di MARIO BANDINI: Cento anni di storia agraria italiana (Ed. 5 Lune, 1957). Al censimento del 1951 la popolazione contadina è riuscita così ripartita: conduttori coltivatori (maschi), n. 2.275.000; coadiuvanti (maschi), n. 1.844.000; dipendenti (maschi), n. 2.005.000. Da recenti studi sui tipi di in1presa nella agricoltura italiana, condotti sotto la direzione di Giuseppe l\tledici, è risultato che l'in1presa contadina interessa ora circa il 50% dèlla superficie produttiva dei terreni di proprietà privata. (Impresa di proprietà cont.: 16%; mezzadria: 17%; impresa capit. a sai.: 17%; compart. in terreno non appoderato: 11%). · 89 Bibiiotecaginobianco
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