Nord e Sud - anno XVIII - n. 139 - luglio 1971

Nello Ajello nali cl1e scorrevano da un cap·o all'altro del corso. Io, in verità, non li ricordo, perché allora non vivevo a Catania, né altrove, e battevo in felicità quegli uomini felici, non essendo ancora nato. Ma i ricoridi degli altri mi fanno trasalire 11gualmente, e la nostalgia di cose che non ho viste e che mi sono tanto care, giunge al punto di guastarmi l'umore. Sui muri, manifesti a colori incorniciati da bei disegni come annunzi di balli e conoerti, dicevano che l'avvocato T. era un adultero (asserzione di cui l'indon-iani un giornaletto quindicinale avreb,be ' provato la verità ') e che l'onorevole R. era un ladro ..Questa parola ladro, Francesco Maria la sentì p1 ronunciare con b,ella voce, dall'onorevole De Felice, affacciato a un altissimo balconcino s1.1 11na piazza rigurgitante di folla odo1 rosa di caldarroste. 'Vi dico' -- scandiva l'onorevole al di sopra dei tetti, mentre le rondini im·paurite accorciavano il volo sui tetti op·posti - 'che i'onorevole C. è un ladro! ' ... E come si salutavano! A testa bassa parevano profondare l'uno nell'altro, e soavemente mescersi in un'unica persona, poi si rialzavano co-n gli occhi lustri di sorriso e di commozione, e ,dilungando si volgevano ad ammirarsi le spalle: 'Brav'uon10!. .. U11 signore compìto! '... Le signore non tutte erano fedeli al marito, naturalmente; ma rimanevano brave donne anche quando le loro lunghe calz.e di seta ciondolavano sulla sedia di uno scap-olo. Q11a.lche ragazza· ricca, innamorata di un povero, si gettava ancora dal balco11e: una di queste, nobilissima, buttandosi dalla sua finestra stemmata, era rimasta infilzata nelle lance del cancello che chiudeva il sagrato della chiesa di famiglia. La sera, passando rasente ai palazzi, si sentivano, si vedevano quasi, le mani di queste donne sulle tastiere dei pianoforti: Verdi, Donizetti, Tosti e Bellini .. Talvolta una voce candida, ardita, sottile, spiccava improvvisamente il volo da wi secondo 1 piano., e i passanti trasalivano come se vedessero una ragazza prendere la fuga con la sua valigetta, e non verso un albergo, di Taormina, ma addirittura verso le dorate case del cielo ... » 6., lVla anche al di là di questa rappresentazione « in costume » (che è l'unica - riteniamo - della produzione del narratore cata-- nese), quanto più apertan1ente e causticamente si esercita l'ironia brancatiana contro i siciliani contemporanei, tanto più la città sembra allontanarsi sullo sfondo di Lln tempo lontano e felice, del quale essa resta l'unica, tenace depositaria. Caloria, Natàca: pseudonimi scelti pe·r designare « una città siciliana di cui facilmente indo~inate il non1e »; e come per sottrarla, pietosamente, all'amarezza dell'autocritica. Nel conì1itto tra la sua ragione di uomo moderno e la sua nostalgia di provinciale 7 , Brancati ha voluto ri6 Singolare avventura di Francesco Maria (pubblicato insien1e a Il vecchio con gli stivali, Roma, L'Acquario, 1945), p. 107 segg. 7 Cfr. ALBERTO MORAVIA, Un provinciale in Europa, in Il Mondo, 27 settembre 1955. 78 Bibiiotecaginobianco

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