Nord e Sud - anno XVIII - n. 139 - luglio 1971

.. Nello Ajello bile; ma poi si riadagiava a rivendicare i diritti delle piccole cose, delle idee semplici, deì costume borghese. Una condizione che non appartenne soltanto a Brancati, 1na fu di molti, letterati ed uomini comuni; ma, a riesaminarla oggi, ci si accorge del come e del perché, tra tanti « scrittori della fronda », tra tanti diaristi dell'antifascismo, pochi atteggiamenti fossero sinceri, meditati, rigorosi come il suo. Nel ricordare quel tempo, come moralista e come narratore, egli attinge alla più genuina evidenza: 11ella sua « disubbidienza » al fascismo, la poetica di Brancati era già tutta fissata, bisognava attendere che egli la vestisse dei panni e delle voci di uno o dieci personaggi da romanzo: « ... Non rimaneva che puntare su un arduo, lucido, pensoso, costante (e in taluni casi eroico) antieroìsmo, con tutto quanto esso comporta: sorriso, buon senso, ostentato piacere della vita tranquilla, disfattismo sistematico, antipatia per la giovinezza e la salute, an1ore p,er la vecchiaia e la malattia, difesa strenua non solo dei costumi del borghese, ma anche delle sue abitudini ed usanze, e dei suoi vestiti, dei suoi baffi, dei suoi bastoni, ecc., venerazione per quei preti che, in veste di confessori, lo assolvessero dal peccato di 'aver desiderato la 1norte di una certa persona', dato che questo desiderio era nato 'a fin di bene', disprezzo 1 per i combattenti perpetui, i generali bardati, gli sportivi, i navigatori, i trasmigratori e i pochi preti che si acconciavano a benedire i cannoni e facevano di S. Francesco il protettore dei violenti ... » 2 • Attorno a queste ed altrettali lucide autodefinizioni critiche, le qL1ali - pur riferendosi ad un preciso atteggiamento politico - contenevano la sintesi di un temperamento, di una generica vocazione all'antiretorica, non resta·va all'artista che montare un ambiente, creare concreta1nente una tipologia narrativa, evocare un paesaggio. L'antieroe siciliano di Branca ti venne fuori ben presto, opera insieme di fantasia e di critica, di immaginazione e di letteratura: il moralista e il narratore vi si incontrarono a mezza strada. Che è quello cl1e noi intendevamo poc'anzi: più che creare un personaggio, si trattava di desumerlo, per virtù di contrasto e di ironia, da quelli già belli e pronti, da certi clichés abusati, da certi. esponenti disseccati della letteratura passata, da certi esemplari vivi ed urtanti dell'esistenza contemporanea. E Brancati cominciò con l'esplorare, con tutto l'acume sarcastico di cui era capace, la vita e la letteratura: si pensi al Don Giovanni in Sicilia e 2 Ibidem, p. 99 segg . 74 Bibliotecaginobianco

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