Nello Ajello La Sicilia di Brancati Alla tristezza delle premature « opera omnia » di Vitaliano Brancati, si accompagna la mèsse dei giudizi critici che, da provvisori ed aperti che erano - ed era la stessa vitalità intellettuale dello scrittore a lasciarli necessariamente sospesi - han dovuto raggiungere d't1n balzo un senso concluso, definitivo, 11el quale è ancora difficile distinguere dove finisca l'interesse puramente letterario e dove la commozione, o il patetico, di una rievocazione. Ad un anno dalla sua n1orte, attorno a Brancati van110 dunque affoll}andosi i tutte le idee e le ipotesi con ·le quali si ricostruisce la vi- . cenda letteraria degli ·scrittori che hanno lasciato questo mondo,· la stessa minuzia d'indagine che circonda la figura dei « classici », uno stimolo a ricercare parentele e rintracciare i11fluenze le quali, sorte magari nella me11te di qt1esto o quel critico con un senso non rigoroso, o come vere e proprie boutades, vengono ripetute ed approvate tanto più facilmente, in quanto è venuta a mancare la fonte viva cl1e potrebbe avvalorarle o confutarle concretamente, nelle pagine di nuovi racconti, nuovi romanzi. E di tutto questo immaginiamo che Brancati medesimo - che mai fu molto tenero verso le cincischiature di una critica troppo acuta e « solerte », affetta cioè, com'egli _diceva, da « profondismo » - avrebbe sorriso con misurato ed amaro pudore, riconducendo e raffrontando un tale alacre brulichio di postumo interesse sulla sua opera alla forza elementare, semplice e tragica di un male incurabile che si sviluppa nel corpo di un uo1no qualsiasi: di un « uomo medio », quale egli aveva sempre sognato di sembrare e di essere. · Perché, a noi che non l'abbiamo conosciuto di persona, la sua figura e la sua opera hanno sempre destato l'impressione di svolgersi ed attuarsi in un sobrio, realistico, felice contrappunto in sordina alla musica del mondo circostante, in un patriinonio di saggezza un po' ironica che servisse a spezzare l'esaltazione dei sogni o l'orgoglio dell'intelligenza o il grido della retorica: come una verità ufficiosa, impopolare, dimessa, mestamente e argutamente 72 Bibiiotecaginobianco
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