Nord e Sud - anno XVIII - n. 139 - luglio 1971

De Sanctis, « JJrecursore » conteso conclusione che « una poetica realistica, come qualsiasi poetica che prescriva determinati contenuti, è priva di significato » 27 • L'affermazione del Gerratana è soltanto indiretta: pure non vi può esser alcun dubbio sul suo significato. La poetica dell'ultimo (se 11011addirittura di tutto) De Sanctis sarebbe una poetica realistica, che prescrive, cioè, certi contenuti: e questo, come tutti sanno e come s'è visto ancora una volta, è smentito in modo perentorio dai testi desanctisiani. Il punto fondamentale dei nuovi tentativi erme11eu-- tici è, dunque, destituito di ogni fondamento storicamente dimostrabile. Resta ancora da vedere cosa si debba pensare della famosa propensione materialistica, di cui, come abbiamo visto, ha parlato lo stesso Gerratana. Ma proprio nel testo desanctisiano che viene citato a sostegno di tale affermazio11e mi pare che si dimostri la sua infondatezza. Il critico, infatti, fa differenza tra il « materialismo abietto e volgare » e il materialismo « nel suo senso più elevato », e piuttosto che indugiare a respingere il primo si affretta a definire il secondo: « è il mondo che si riconcilia con la vita, e 11eprende possesso e pone ivi i suoi ideali e gittandovisi e11tro, partecipa le sue gioie e le sue amarezze, fatto, di contemplatore scettico e inquieto, sereno attore e soldato ». Ponete l'uo1no al posto del « mondo » e avrete la chiave per l'intelligenza esatta di queste proposizioni e insieme avrete l'indicazione della vera propensione del De Sanctis, l'indicazione del suo fondamentale umanesimo: poiché in concreto questa « riabilitazione della materia » non è altro cl1e la riabilitazione del « lavoro e dell'azione», di ciò che vi è di più urna-- no 11ell'uomo 28 • È un capovolgimento puntuale della posizione materialistica, anche se si atteggia piuttosto come u11a sua interpretazione, un'interpretazione che mira a cogliere in essa quel che v'era di nuovo e vitale, come conviene che faccia chi ha sensibilità e intelligenza di storico e non si limita a rifiutare l'avversario ma procura di intenderne le esigenze e di assimilare quella parte valida che queste possano contenere. Ma non vi può essere dubbio su che cosa il De Sanctis metta l'accento di preferenza, sulla natura d~l suo atteggiamento, e non si comprende. neppure, qui, in che cosa il Croce, che ha condotto più innanzi il processo avviato anche dal De Sanctis e l'ha approfondito nella teorizzazione della autonomia 27 GERRATANA: Introduzione cit., pp. 46-47. Co1ne questa proposizione (e molte altre che s'incontrano in questo articòlo) possa conciliarsi con l'altra, che si legge a p. 38, che la « lotta » del· De Sanctis fu sempre « su due fronti, contro il formalismo e contro il contenutisn10 », riesce assai difficile da comprendere. 28 L' « Armando » del Prati ( 1868), in Saggi Critici· cit., II, p. 196. 57 Bibiiotecaginobianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==