Nord e Sud - anno XVIII - n. 139 - luglio 1971

De Sa11ctis, « precursore » conteso del Cours de littérature del Lamartine 13 - ha innanzi un fantasma che lo tira fuori dal suo stato ordinario e prosaico, gli ·agita la fantasia, gli scalda il cuore. Non crediate però ch'egli gitti sulla carta tutta intera la sua visione e tutte le sue impressioni. La sua penna riposa, ma non il suo cervello; rimane agitato, pensoso, la poesia si continua nella sua testa, dove fluttuano molte altre immagini ... Il poeta, concedetemi il paragone, è un'eco armoniosa, che ripete di una parola solo alcune sillabe, ma un'eco a11imata e dotata di coscienza ... ». Che cosa avvenga in questo processo di meditazione e composizione poetica, di intuizione-espressione (per adoperare le parole del Croce), il critico stesso lo spiegava appena qualche anno dopo in una digressione del Saggio sul Petrarca: l'artista, quello vero e grande, uccide l'ideale realizzandolo, annulla il contenuto creando una forma nella quale si appaga, ed oblia interamente ogni cosa: « oblii in modo che, quando altri domandi cosa è là dentro, risponda: - Una certa idea, una. qualche cosa, un non so che, - cioè a dire: la forma è là, e la forma è tutto » 14 • Ma, si potrebbe argomentare, questo è un De Sanctis della prima maniera, che non ha ancora pienamente approfondito i suoi concetti: dopo gli scritti e le lezioni torinesi, dopo il Saggio sul Petrarca, verrebbe la conversione al realismo, la quale sola mostrerebbe l'effettiva propensione dell'estetica desanctisiana e alla luce di essa bisognerebbe interpretare perfino le affermazioni che si sono sopra ricordate. Non ha posto forse il nuovo editore, il Muscetta, il volume che ha per titolo Verso il realismo subito dopo il Saggio sul Petrarca e immediatamente prima della Storia della letteratura italiana? La nuova critica e la nuova estetica, ancora aurorali al tempo dei corsi zurighesi, verrebbero prendendo corpo e anima appunto dopo il '60, si definirebbero abbastanza rigorosamente nella Storia stessa, nelle lezioni sulla letteratura italiana del secolo decimonono, nei numerosi saggi che lo scrittore venne componendo dopo. Ora, i testi sembrano piuttosto smentire che confermare questo processo. Se si legge attentamente la famosa « postilla » al Saggio sul Petrarca, che è appu11to del 1883, si vedrà eh½ essa è in polemica proprio contro le esagerazioni del realismo: il De Sanctis vi ribadisce il concetto che « l'espressione ideale » è « quel rappresentare le cose secondo la ~oro ripercussione nel cervello » e scorge con finezza che il pericolo del realismo è quello di 13 « Cours familier de liitérature » par M. de Lan1artine (1857), in Saggi Critici, ediz. Russo, Bari, 1952, II, p. 69. 14 Saggio sul Petrarca cit., pp. 33-34. 53~ Bibiiotecaginobianco ..

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