I De Sarzctis, « precursore » conteso in apparenza al fatto che la prima si sforza di intendere tutto il De Sanctis, mentre la seconda vuol far riferimento solo ad alcune parti della sua dottrina che si assumono per « valide ». Perché, dopo tutto, come altro si attua questa « restaurazione » che oggi si chiede del genuino pensiero desanctisiano se non facendosene storici? E abbiamo proprio noi bisogno di ricordare a dei marxisti, che si vogliono storicisti conseguenti, che lo storico si avvicina sempr~ al passato armato di « una nuova concezione», di « principi che sembrano estranei »? Il solo punto che differenzia gli storicisti dai marxisti è nel fatto che i primi ripongono la virtù dello storico appunto nell'equilibrio che questi riesce a porre in atto tra la coerenza e la verità della sua concezione e la coerenza e la verità del passato che indaga, sì che questa sua concezione non si atteggerà mai come un astratto termine di paragone su ct1i misurare il vero e il falso degli uomini del passato, ma come lo strumento che gli consente di penetrare nell'anima di quegli uomini, di vivere ed operare con essi e insieme di vederli vivere ed operare, che gli consente, finalmente, di cogliere concretamente il ritmo delle loro verità e le ragioni dei loro errori. Solo a questo patto non si fa a pezzi il passato e non lo si ordina meccanicamente: ma in verità il Gerratana da una parte è un puro strumentalista, per cui pretende di giudicare sempre una posizione, teorica o pratica che sia, « secondo la funzione concreta a cui può assolvere in diverse situazioni »; e dall'altro è un gentiliano qui s'ignore, perché la storiografia che egli propone è appunto quella di certi deteriori epigoni del Gentile, che procedono innanzi massacrando il passato ed estraendo da ogni cadavere la piccola goccia di verità da mettere in serbo per l'avvenire. La più coerente storiografia storicistica (anche se il Croce è sembrato cedere talvolta alla suggestio11.e del « vivo » e del « morto ») si rifiuta a queste astrazioni e procura di intendere un sistema di idee nella sua logica interna, nelle sue ragioni, che possono essete ideali o pratiche o l'uno e l'altro insieme, nella sua unità, senza straziarlo: che è quello che ha fatto il Croce per il De Sanctis quando si è posto il compito di compreBderlo tutto e di correggerlo tutto (poiché infine anche il correggere è un modo di comprendere). E che è quello che ha tentato di fare anche_. sia detto con buona pace del Gerratana, il Marx stesso co11 lo Hegel. Cosa era, infatti, il rovesciamento della dialettica hegeliana se non un modo di comprendere tutto Io Hegel e di correggerlo tutto? · Comunque ciò sia, v'è una cosa che nessuna industria di ragio49 Bibiiotecag inobianco
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