Nord e Sud - anno XVIII - n. 139 - luglio 1971

Vittorio De Caprariis De Sanctis, '' precursore,, conteso Né persuasiva né plausibile si può considerare la ricostruzione dell'estetica desanctisiana così come è stata delineata dallo stesso Gerratana 1 e che dovrebbe costituire, conformemente all'ambizione di liberare il De Sanctis dal Croce, il primo tentativo di opporre uno studio organico della filosofia dell'arte del maestro irpino a quella che il Croce stesso aveva procurato in più riprese di fornire. Ma prima di analizzare le affermazioni del Gerratana converrà fermarsi brevemente sul criterio metodologico che l'autore difende e a cui evidentemente si attiene, e che è il criterio di chi, non avendo inteso la genuina metodologia storicistica, sente non so quale validità della reazione positivistica e insieme avverte la grossolanità di cosiffatta reazione e le contraddizioni di questa coi suoi stessi principi, epperò si sforza di correggerla con l'aiuto della dialettica marxista e invece ne aggrava i difetti, e fraintende lo stesso marxismo. L'errore dell'interpretazione « ideolog_istica » dell'estetica desanctisiana sarebbe stato nell'aver questa « tentato di interpretare e spiegare tutta l'opera del De Sanctis alla luce di principi ad essa completamente estranei »: ed oggi si dovrebbe invece « restaurare il significato originale » dell'opera del vecchio maestro senza sottoporlo ad una nuova revisione. Soltanto quando questo sarà stato fatto, « si potrà vedere quanto della sua estetica rimanga tuttora valido e possa essere assimilato in una nuova concezione, sorta sulla base di una nuova esperienza storica»: come sarebbe accaduto al Marx di fare per la filosofia dello Hegel 2 • Ora, se non si vogliono fare giochi di parole, si dovrà pur ammettere che « uria nuova concezione sorta sulla base di una nuova esperienza storica» è un'elegante (ma neppure troppo) perifrasi che esprime esattamente lo stesso concetto dell'altra espressione (forse un po' più diretta) dei « principi ... completamente estranei ». Quindi tutta la differenza tra l'interpretazion~ idealistica del De Sanctis e quella marxistica, che il Gerratana tiene in serbo, si ridurrebbe 48 1 Introduzione all'estetica desanctisiana, in Società, 1953, pp. 22-57. 2 GERRATANA: Introduzione cit., pp. 22-23. Bibiiotecaginobianco ,.,

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==