Guido Dorso e « L'Azione » l'aspettava con un certo nervosismo e cominciò a protestare contro il cliché della presunta puntualità degli svizzeri, dato che. alle 10 e mezzo in punto Bondy non si era presentato all'appuntamento. Ma, al suo arrivo, si animò, gli chiese scusa, con meridionale ospitalità, per il disordine regnante in redazione, e, dato che il suo ufficio era una camera di passaggio tra l'amministrazione e la redazione, decise di ricevere l'ospite svizzero in un locale destinato ad ospitare la crescente « resa » de L'Azione. Seduto di fronte a Bondy, Dorso consentì a Guido Pierri ed a me di assistere alla sua esposizione sulla qt1estione meridionale. Aveva chiarito ormai i termini politici del problema e, passato a quelli economici, aveva iniziato una filippica contro la grande industria del Nord. Diceva che l'avvenire della nostra economia doveva consistere nell'eliminazione dell'industria pesante e nella creazione - non per far concorrenza alla Svizzera, aggiungeva con compiaciuta ironia - di una industria meccanica di precisione, come l'industria di orologi ... A questo punto Bondy lo interruppe e gli disse che la Svizzera esportava, perfino in Argentina, locomotive e trattori pesanti. Dorso si fermò imbarazzato, ebbe un mon1ento di esitazione, e poi disse con vivacità, passando improvvisamente dalla terza alla seconda persona: « Va bene, per la Svizzera sarà come dite voi, ma questi filibustieri qua, qua sopra - ed indicava il Nord Italia su una carta geografica - si devono distruggere lo stesso ». Convi11to, dunque, che la soluzione della questione meridionale dipendesse dalla politica economica anglo-americana, volle tra l'altro trovare la strada della persuasione diretta. Cercò così contatti con ambienti alleati. Un inglese, classico diplomatico, in procinto di essere trasferito in una repubblica dell'America centrale e che aveva conoscenze assai vaghe dei problemi italiani, si vide i11vestito da Dorso con l'impostazione delle questioni di fondo della nostra scena politica, e già stentava ad orientarsi nella difficile terminologia dorsiana, ricca di termini quali « classe diretta », « trivellatori», « Stato storico», « occasione storico-politica», «cintura.di castità », etc., quando il suo visitato.re, a conclusione di una serratissima analisi, disse: « Ecco perché la soluzione del nostro problema sta nelle vostre mani! ». A qu~sto punto il diplomatico inglese, sentendosi chiamare direttamente in càusa, avvertì la necessità di porre molta attenzione alle parole di Dorso, e domandò con ingenuo calore:· « In che modo? ». Dorso che dal tono di lui ebbe la conferma sicura che ben poco del seme gettato avrebbe 43 Bibiiotecaginobianco
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