.. Renato Giordano Iddio grande e misericordioso, abbi p~età di noi. Eravamo e siamo pochi, e alcuni di noi furono anche derisi. E non ci siamo smarriti. Ma perché sottoporci a prove così ard11e ed estenuanti? Perché riservarci questo ultimo supremo cimento, che sembra addirittura insuperabile? Caro Parri, lo so, noi siamo all'estremo delle forze, ed il paese ci è crollato sul capo, e non ci resta che la speranza e l'orgoglio. In un mondo in rovina noi rappresentiamo soltanto un grande principio, che dobbiamo trasmettere ai più giovani, che ci guardano con occhi pieni di commozione ... » 1 • E si commuoveva anche lui, Dorso, nel leggere l'articolo che aveva scritto, il suo « saluto a Parri ». Ma al tempo stesso avvertiva l'impossibilità di tradurre le speranze in rapide e concrete realizzazioni politiche. Sentiva sé, e gli altri, esponenti di una classe politica, e contemporaneamente dichiarava: noi rappresentiam<..) solo un grande principio. Ed il paese era in ginocchio. Pensava - e lo diceva più tardi in una polemica con Gava - che lo Stato storico era crollato nella coscienza politica degli italiani, ma che era ancora intatto nelle istituzioni, nelle leggi, nelle strutture burocratiche; ed avvertiva che mancavano appunto le forze per abbattere queste ultime. Anche se scriveva che il Mezzogiorno era deciso a farsi giustizia, sapeva bene che questo era solo uno slogan. E qualche mese dopo doveva scrivere nella Rassegna d'Italia che la « saldatura dinamica Nord-Sud diverrà, forsè, una necessità imprescindibile, che s'imporrà non tanto perché la classe dirigente meridionale la comprenderà e politicamente la pretenderà, ma soprattutto se e in quanto nascerà dal naturale sviluppo degli avvenimenti ». E intendeva per « avvenimenti » la politica economica degli Stati vincitori, degli U.S.A. in particolare. Aveva coniato una parola, di cui era molto fiero: i « trivellatori ». Chiamava trivellatori del Nord gli esponenti dell'industria parassitaria settentrionale, che avevano costante1nente sfruttato l'economia del Sud; ed era profondamente convinto che il problem_a essenziale da risolvere per sbloccare la questione meridionale fosse la liquidazione dei complessi antieconomici del Nord, grazie ad una politica liberistica dello Stato italiano. Ricordo che una volta venne a fargli visita François Bondy, che allora scriveva per la Gazette de Lausanne, per chiedergli una delucidazione dei termini della « questione meridionale ». Dorso 1 « Saluto a Parri », ripubblicato nel volume L'Occasione storica, Torino, Einaudi, 1950. 42 Bibiiotecaginobianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==