Renato Giordano a Guido Pierri - a rappresentare nella re9-azione la sezione napoletana dei giovani del P. d'A. trovai Dorso che appunto ironizzava sul giornale inesistente. Mi accolse a braccia aperte, e mi disse che avrei dovuto fargli da segretario. Prese poi a ben volermi e da allora stetti sempre con lui. Pochi del partito conoscevano Dorso, pochissimi lo conoscevano bene. C'era ansiosa aspettativa per vedere che linea egli avrebbe seguìto. Michele Cifarelli che, con le sue eterne preoccupazioni di segretario organizzativo del partito, apparteneva con Guido Macera ai « pochissimi », scriveva lettere a Dorso, esortandolo a mettersi a lavorare con la « destra » napoletana che faceva capo ad Omodeo, e ad aiutare in questo modo la sezione napoletana del partito ad uscire dalle secche del sinistrismo verbale dei De Martino e dei D'Elia. Guido Macera cercava di convincerlo della necessità di creare intorno a L'Azione una rete d'interessi di piccola e media industria, legando la polemica contro l'industria protetta al Nord alla difesa diretta di gruppi sociali meridionali. Macera avvertiva con chiarezza il grave pericolo per il P. d'A. di trovarsi senza nessuna forza di sosteg110 sociale, e pensava che un giornale potesse essere il mezzo migliore per far capire alla media borghesia meridionale che il P. d'A., dopo essere stato il partito dell'antifascismo, doveva diventare ora il partito della ricostruzione nazionale. Si trattava di rassicurare le classi medie dalle minacce, vuote quanto tonanti, di coloro che, appena si sentiva parlare di rivoluzione, correvano in piazza ad esporre la loro candidatt1ra di Robespierre in sessantaquattresimo. La « sinistra » poi, dal canto suo, ignara, tra tante altre cose, anche del pensiero di Dorso, si ostinava a sperare che il firmatario della mozione ·Lussu a Cosenza, che era anche autore di un libro intitolato alla « Rivoluzione », non avrebbe potuto non attaccare i reazionari della «destra». È inutile dire da quale parte stesse Dorso. La differenza tra lui da un lato e Omodeo dall'altro, era che quest'ultimo era costretto ad una polemica quotidiana, estenuante, con la << sinistra », mentre Dorso riteneva opportu110 sottovalutare la pressione di quell'ala del partito. · D'altra parte, però, quando Dorso venne a Napoli, trovò la struttura del giornale già formata da Pasquale Schiano e dai suoi amici, tutti reclutati fra la «sinistra». Egli venne ·così a trovarsi senza effettivi poteri sulla amministrazione, ed a dirigere una redazione a lui affatto sconosciuta. Né, per temperarriento, era un lottatore; lasciò correre, anche se cercava di convincersi di aver agito 38 Bitjli-otecaginobianco
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