Nord e Sud - anno XVIII - n. 139 - luglio 1971

, Contadini e agricoltori nell'avvenire del Mezzogiorno be più che ripagata. dalla più larga attrazione esercitata sui capitali cittadini dalla possibilità di espansione delle imprese capitalistiche. Va da sé che una tale possibilità di espansione 110n può risultare soltanto come un effetto indiretto della riforma dei contratti agrari, ma deve essere anche assicurata da una specifica azione di difesa dell'impresa capitalistica, che consenta a questa di muoversi liberamente alla ricerca del proprio equilibrio economico, una volta liberata dalle limitazio11i e dai pesi che oggi l'appesantiscono. Quanto finora sono venuto dicendo si accorda con quanto ho detto all'inizio di questo articolo circa le vie del rinnovamento -dell'agricoltura meridionale. È evidente che la politica prospettata, se anche cominciasse subito, potrebbe manifestare i suoi effetti solo nel corso di due o tre decenni, che sono anche quelli per i quali ci prospettiamo un generale processo di industrializzazione del nostro paese. Considerato dall'angolo visuale dell'agricoltura, un processo di industrializzazione si presenta anzitutto 11ellevesti di un processo di esodo rurale, determinato dalla attrazione dei maggiori redditi di lavoro conseguibili nelle attività industriali rispetto a quelli inizialmente possibili nelle attività agricole. Il processo di esodo rurale, a sua volta, è condizione indispensabile per lo sviluppo e l'ammodernamento dell'agricoltura, purché esso non sia spinto oltre i limiti del conveniente dal persistere di condizioni eccezionalmente disagiate nelle campagne. Come tutte le agricolture povere e squilibrate, quella del Mezzogiorno potrebbe venire, infatti, travolta da un processo di rapida industrializzazione, invece di risultarne alleggerita e potenziata. Solo imprese di una certa consistenza e non sovraccariche di mano d'opera esuberante sono capaci di realizzare quel complesso di innovazioni, delle quali abbiamo parlato all'inizio di questo articolo e nelle quali si sostanzia il progresso tecnico ed economico dell'agricoltura. Tuttavia tali imprese possono esser capaci del rinnovamento solo se hanno stabilità e sicurezza dell'avvenire e se, come tali, hanno potuto avviare un processo di orga11izzazione e di modificazione dell'ambiente. Ciò significa - ripetiamo ancora una volta - che l'agricoltura meridionale potrà avere 11n avvenire di progresso solo a patto di disfarsi al più presto e nel modo più completo possibile della proprietà redditiera di ·qualunque ampiezza e carattere, divenendo - come è quella dei paesi agrariamente più ·evoluti ed equilibrati - - . . - 33 Bibiiotecaginobianco

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