Nord e Sud - anno XVIII - n. 139 - luglio 1971

, Contadini e agricoltori nell'avvenire del Mezzogiorno Dopo questa premessa, che fissa i caratteri e le necessità dell'avvenire, possiamo finalmente trarre le conseguenze della lunga a11alisi esposta nell'articolo precedente. In quell'articolo si è dimostrato come, nello spazio di meno di due secoli, l'agricoltura meridionale abbia subìto un doppio processo evolutivo. Durante i primi 130 anni, dal 1750 al 1880, l'iniziativa della trasformazione è rimasta nelle mani della nuova proprietà borghese, che si è dimostrata capace non soltanto di liquidare le forme precedenti di possesso terriero instaurando il regime giuridico della libertà e della certezza della proprietà privata, ma anche di essere la protagonista principale degli investimenti fondiari e della responsabilità dell'impresa agraria. Con graduale processo evolutivo contrario, tuttavia, negli ultimi settant'anni questa stessa proprietà borghese è venuta assumendo carattere di proprietà redditiera, è venuta cioè cedendo la responsabilità dell'impresa alle classi contadine, che sempre più chiaramente hanno assunto esse carattere di classi imprenditrici, anche se solo limitatamente sono riuscite finora a trasferire nelle proprie mani la corrispondente proprietà terriera. Confrontando queste conclusioni dell'analisi passata alle condizioni indicate all'inizio del presente articolo come essenziali per il rinnovamento e lo sviluppo dell'agricoltura meridionale, le conseguenze sono quanto mai semplici ed evidenti. 1. Il processo di formazione e stabilizzazione dell'impresa contadina, principalmente per effetto della evoluzione dei contratti agrari, è ormai, anche nel Mezzogiorno, così avanzato da non poter essere più invertito, salvo che in casi marginali. Esso, d'altra parte, corrisponde ad un analogo processo verificatosi (anche se attraverso processi evolutivi diversi) negli altri paesi a pieno e libero sviluppo economico ed è tale da potersi adeguare alle esigenze della moderna evoluzione tecnica e orga11izzativa della produzione agricola. Questo processo va, pertanto, sostenuto e accelerato sino a determinare, da una parte, mediante uno stimolato processo di esodo rurale, una riduzione di numero delle imprese stesse che consenta singolarmente loro una maggiore ampiezza e consistenza e, d'altra· parte, mf;diante la riforma dei contratti agrari ed una esplicita azione dj ~ostegno,· la eliminazione dell'attuale scissione tra impresa e prr prietà, ossia la formazione della proprietà familiare contad.ina. 27 Bibliotecaginobianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==