I Mezzogiorno nell'Occidente Ma se comunismo e democrazia moderna si scontrano e debbono scontrarsi più che altrove nel Mezzogiorno, quali sono le armi della seconda in confronto ai miti formidabili agitati dal primo? In questo campo tutto il processo di affinamento della democrazia moderna, del suo pensiero economico, della sua capacità di modificare le condizioni sociali degli uomini, deve farsi valere. La redistribuzione del reddito attraverso l'intervento dello Stato è un dato della democrazia moderna, così come la politica dei massicci investimenti pubblici e la politica delle aree depresse. Parallele a questa polìtica sono la teoria del pieno impiego e della sicurezza di lavoro, come le dottrine sulla previdenza e sull'assistenza. Chi esamini la storia delle realizzazioni economiche e sociali della democrazia moderna troverà una capacità di rivoluzione della vita tradizionale che nulla ha da invidiare al comunismo, pur salvando il principio fondamentale di libertà che caratterizza la civiltà dell'Occidente. Abbiamo applicate queste nuove concezioni della democrazja alla vita del Mezzogiorno in questi anni, almeno dopo la liberazione? Abbiamo fatto uno sforzo per difendere la civiltà dell'Occidente sul solo terreno sul quale può essere difesa, combattendo l'arretratezza, la miseria, la paura sociale? Ritengo di sì. Se si pensa alle concezioni democratiche di Imbriani o di De · Viti De Marco, di Nitti o di Giustino Fortunato, e se si pensa alla maniera con cui oggi l'Italia democratica ,rede il proble1na del Mezzogior110, il passo è enorme. Alle concezioni democratiche di Giustino Fortunato e di De Viti De Marco, al loro intellettualismo un poco astratto ed aristocratico, il comunismo ha potuto contrapporre il suo attivismo, la sua capacità di organizzare le forze contadine e degli operai, la sua vocazione ad agitare continuamente problemi concreti. Ma gli intellettuali democratici delle nuove generazioni, eredi di un grande pensiero meridionalista, possono contrapporre, a loro volta, al comunismo alcune grandi realizzazioni concrete: la riforma agraria, la Cassa per il Mezzogiorno, la liberalizzazione degli scambi. Il valore rivoluzionario che, per· la vita del Mezzogiorno, hanno queste tre grandi realizzazioni della democrazia del dopoguerra, sfugge alla valutazione immediata. Siamo troppo vicini alle pole1niche sulla riforma agraria, sulla Cassa per il Mezzogiorno, sulla liberalizzazione degli scambi, perché se ne vedano, in prospettiva, tutti i risultati e soprattutto perché possa cogliersi l'intima connessione che tra queste tre grandi realizzazioni esiste. D'altra parte 11 Bibiiotecaginobianco
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