( .. • . . Rosellina Balbi tra giudaismo e sionismo. Quest'ultimo riacque [ ...] come reazione all'antisemitismo e in questo senso si intreccia alla questione ebraica, come un bisogno reso reale dalle persecuzioni ». Poi Ledda, analizzando la politica dello Stato d'Israele - che egli definisce, per l'appunto, « sionista», ossia dominata da una « ideologia piccoloborghese sciovinista e espansionista » - afferma che oggi proprio il sionismo, cioè la politica israeliana, « è divenuto il generatore » dell'antisemitismo. Egli non si sofferma sulla mostruosità - anche dal punto di vista dell'ideologia - di un fenomeno del genere. · Avrebbe potuto dire, per esempio, quello che dice Weinstock: « ... è possibile staccare il proletariato israeliano dalla sua borghesia e fargli prendere coscienza dei suoi interessi di classe ... [ma] finché la reazione araba agita periodicamente la minaccia dello sterminio degli israeliani, finché la stessa sinistra araba ricorre a formule ambigue e si rifiuta in ogni caso di proclamare apertamente che essa punta, per la nazione israeliana, su una prospettiva di coesistenza nella regione senza alcuna oppressione di una nazionalità sull'altra, questa maturazione ideologica della lotta di classe israeliana è evidentemente impedita ». È una tesi che si può non condividere, ma che non si può accusare di incoerenza con i principi marxisti. Tuttavia Ledda non dice questo. Dice soltanto che è colpa dello Stato di Israele, se nasce (o rinasce) l'antisemitismo. Tanto peggio per gli impiccati, anche se innocenti, di Bagdad. E tanto peggio per gli ebrei dei paesi comunisti. A Varsavia circola da qualche tempo una storiella. Due ebrei, disoccupati in seguito alla « arianizzazione » degli impieghi, si incontrano. Uno dice: « sono stato licenziato perché ho espresso simpatia per Israele; mi hanno accusato di sionismo. E tu?» L'altro risponde: « No, io sono stato licenziato perché ho criticato Israele. Mi hanno accusato di antisemitismo ». Passa un terzo ebreo. I primi due gli domandano: « Come, sei stato licenziato anche tu?» Il nuovo venuto accenna di sì. « Hai forse espresso simpatia per Israele? » « No ». « Allora hai criticato Israele? » « Neppure ». « E allora, perché sei stato licenziato? » « Non ho espresso alcuna opinione su Israele. Allora mi hanno accusato di reticenza a scopo di carriera ». Meditiamola, questa storiella. Meditiamola soprattutto se militiamo nella sinistra. ROSELLINA BALBI (febbraio 1969) Direttore Responsabile: Francesco Compagna - Condirettore: Giuseppe Galasso - Vice-direttore: Rosellina Balbi - Segretario di Redazione: Renato Cappa - Redattore capo: Ernesto Mazzetti.· fipografia « La Buona Stampa », Via Ro1na 424: Napoli - Spedizione in abbonamento postale . Gruppo III - Pubblicazione registrata presso il Tribunale di Napoli N. 1324, 26 gennaio 1960. Printed in Italy - Tutti i diritti di proprietà letteraria ed art. riservati. Bib iotecaginobiç3nc
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