Nord e Sud - anno XVIII - n. 139 - luglio 1971

Ugo La Malfa biente, in una possibilità che non sono i loro· ed ai quali essi aspirano. Mezzogiorno e Piemonte non sono sullo stesso piano, anche pensando ai soli operai della Fiat; e il Mezzogiorno aspira, in primo luogo, a diventare Piemonte. E Pal1niro Togliatti, per dare una qualche validità allo schema gramsciano, ha dovuto inventare, nel suo discorso di Napoli del 30 maggio scorso 2 , la stagnazione generale della vita economica milanese per vedere cominciare ad affiorare qualche « elemento di somiglianza fra due condizioni italiane (Nord e Sud) profondamente diverse ». l\lla non si possono certo ridurre le condizioni di Milano alle condizioni di Napoli, per assicurare allo schema gramsciano una validità dottrinaria e alla rivoluzione comunista probabilità di attuarsi. Dunque il comunismo incontra o dovrebbe incontrare il suo limite a11che nei riguardi di una struttura economica e sociale arretrata, ma di una civiltà storica ricca, quale è quella del Mezzogiorno. Ma limite fino a quando e rispetto a quali forze? Non certo rispetto alle forze tradizionali, clientelistiche, paternalistiche o addirittura oppressive e reazionarie del Mezzogiorno; non certo rispetto alle minoranze intellettuali eroiche, che l1anno arricchito la vita culturale del Mezzogiorno, ma sono rimaste isolate ai fini delle realizzazioni pratiche. Il limite all'azione comunista nel Mezzogiorno d'Italia, come in tutta l'Europa occidentale, può essere segnato dai postulati ideali, dalla capacità di azione, dalle concrete realizzazioni di una democrazia moderna. Se il comunismo ha avuto partita vinta rispetto a tl1tte le forme di reazione sociale e fascistica, rispetto a tutte le manifestazioni della democrazia formale, esso dovrebbe avere compito ben più difficile rispetto alle manifestazioni della derpocrazia moderna, che nel mondo occidentale sono espresse dal new dealismo rooseveltiano o dalle realizzazioni lab11ristiche e dal socialismo di marca scandinava. Questa è l'alternativa della quale abbiamo avuto scarsa consapevolezza in questi anni, della quale bisognerà avere piena consapevolezza demani. Così la lotta fra democrazia moderna e comunismo, lotta che non è soltanto contrapposizione, e anzi importa poco che lo sia, ma ·emulazione fra due ideali, fra due visioni del mondo, fra due forme di civiltà, ha la sua validità anche per l'Italia meridionale, anche per il misero, per l'arretrato, per il feudale e, nello stesso tempo, per il civilissimo Mezzogiorno. 2 Integralmente riprodotto ìn Cronache n:,,eridionali, anno I, n. 6, giugno 1954. 10 Bi ol iotecaginobi.anco

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