, Un « gruppo di pressiorte »: la Coldiretti È una cosa che dispiace a molti democratici cristiani, che pure hanno dato una mano quando erano in gioco le Casse mutue dei coltivatori diretti ». Senonché i congressi della Coldiretti, potrebbe osservarsi ai democristiani fiorentini giustamente preoccupati per siffatti metodi e costumi, non sono convocati per discutere, vagliare degli indirizzi, procedere ad una scelta maturata di programmi e di dirigenti ( tutto ·ciò è ritenuto pericoloso in un'organizzazione che vuole apparire compatta, senza concorrenti e senza contrasti ideologici), ma per presentare al Governo, che vi interviene in massa, nella forma più solenne possibile, le direttive di politica agraria che i dirigenti « bonomiani » elaborano per proprio conto e intendono imporre al paese. Scrive l'on. Bonomi, sempre nell'ultima relazione a stampa, del 1957, di ben 552 pagine (dove può trovarsi di tutto, dalle statistiche dei vari settori della produzione agricola alla politica agraria in America, Austria, Danimarca, Stati Uniti, ecc., alle cifre degli investimenti pubblici e privati in Agricoltura, dell'istruzionè professionale, degli scambi con l'Estero, ecc.;): « Man mano che con il trascorrere degli anni l'organizzazione si potenzia e si perfeziona, il nostro Congresso perde sempre più il carattere di manifestazione di categoria, che era inevitabile agli albori della Confederazione. Oggi, e da tempo, l'attività confederale non investe il ristretto ambito di interessi particolaristici, ma difende· decisamente, tenacemente la causa della produzione agricola, di tutta la produzione agricola». E nel 1956, al X Congresso, ancora più esplicitamente aveva affermato: « È nei congressi della Confederazione che si imposta, tutti gli anni, la politica agraria, che si sottolineano i problemi più urgenti, si pongono le rivendicazioni, le conquiste cui bisogna tendere nell'avvenire più immediato ». E a chi si mostra I' tiepido d.i fronte alle « direttive» della Confederazione l'on. Bonomi ricorda che il suo gruppo parlamentare conta ben 50 deputati, e che su 50 mila consiglieri eletti nelle elezioni amministrative del 1956 ben 24.000 sono coltivatori diretti, inquadrati nell'organizzazione, i quali osservano la disciplina imposta da questa ultima: argomenti, questi, di indubbia efficacia, specie se fatti valere alla vigilia di una consultazione elettorale politica. Messe •in rilievo le più tipiche caratteristiche del movimento « bonomiano », a que~to punto - e a conclusione della nostra i11chiesta - ci sembra opportuno riprendere le osservazioni da noi fatte volta per ,10Ita nelle pagine precedenti. 109 Bibiiotecaginobianco
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