Nord e Sud - anno XVIII - n. 139 - luglio 1971

I Un « gruppo di pressione»: la Coldiretti ordine sociale e morale, che è il motivo ricorrente di ogni manifestazione della Confederazione, e il credo che deve muovere le masse nella grande /Jattaglia per la salvezza del mondo cristiano e occidentale. « Abbiamo ripetutamente affermato - scrive l'on. Bonomi - che il comunismo non si combatte, non si argi11a con forbiti discorsi e con opere pubbliche. Occorre attivizzare le masse attorno ad un credo preciso, dar loro coscienza di se stesse e delle proprie responsabilità, chiamarle a combattere. Questo ha realizzato la Confederazione Nazionale dei Coltivatori Diretti. Per questo ha vinto. Vincerà ancora ». La solidità della struttura della organizzazione, « la unicità della sua azione » diventano perciò, nel linguaggio simbolico del presidente della Confederazione, il muro insormontabile contro cui « si sono infranti gli sforzi dei suoi nemici più implacabili »: niente ha potuto « scalfire la compattezza della compagine. La Confederazione Nazionale dei Coltivatori Diretti - egli constata - è infatti la sola organizzazione italiana la cui vita non sia stata minata dal· sorgere di correnti, di fazioni, di contrasti ideologici o personali »; il suo titolo maggiore è di aver dato battaglia, nelle campagne, al comunismo, « opponendo alle dottrine di quest'ultimo, sovvertitrici di ogni ordine civile e morale, la sanità delle concezioni cristiane tradi~ionalmente radicate nelle famiglie diretto-coltivatrici ». Questo muro, questa trincea, vanno tutelati per le migliori fortune della Nazione e del Cattolicesimo: in questa esigenza di conservazione è anche il movente di tutta l'attività sindacale, economica, sociale, assistenziale d~ll'organizzazione, la quale considera « l'educazione delle nuove generazioni ai valori della ruralità modernamente intesa » come lo strumento più efficace per salvaguardare « la coesione, l'unità, la solidità della famiglia coltivatrice », che sta a base di tutta la nostra civiltà. « Perché - scrive ancora l'on. Bonomi - la famiglia rurale, come più volte ha insegnato il regnante pontefice, è la cellula di una società ·capace di alimentare una civiltà che riconosca la preminenza dei ·valori spirituali. Nella famiglia rurale esiste il fondamento di un sano ed equilibrato ordinamento socia!~, su cui possa costruirsi un ordinamento politico di sicura solidità e di persistente equilibrio ». Per questo fine il Presidente della Coldiretti si gloria di aver combattuto tutte le« battaglie », da quelle « per la democratizzazione cooperativa dei Consorzi Agrari, a quella per l'equo canone nell'affitto, a-quella per l'assistenza malattia e per la pensione invalidità• vecchiaia, a quella per le riforme agrarie e, prossimamente, per la programmazione delle produzioni agricole ». 107 Bibiiotecag inobianco

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