Nord e Sud - anno XVIII - n. 139 - luglio 1971

Giuseppe Ciranna l'eredità del regime totalitario di massa cl?-e si è travasato nell'ordinamento democratico, alla presenza e al consolidamento dei cattolici al potere. Entro questo quadro un gruppo moderno e spregiudicato, come quello che abbiamo chiamato il brain trust « bonomiano », ha potuto tessere una « fittissima rete di interessi di categorie agricole e indu$triali, di rapporti politici e di intrighi elettoralistici e di sottogoverno. Attraverso l'attività di due Enti (la Coldiretti e la Federconsorzi) l'influenza del gruppo bonomiano si estende nel Parlamento, nel governo, nella burocrazia, nell'ambito del partito di maggioranza e dei suoi momentanei alleati, estrinsecandosi per le vie più diverse: finanziamenti alla stampa, allacciamenti interni coi grandi istituti di credito, cointeressenze con le industrie private e ' irizzate ' produttrici di macchine utensili e di prodotti chimici necessari all'agricoltura» 21 • Attraverso le Mutue, gli Enti assistenziali, i vari organismi che abbiamo elencati si esercita inoltre un controllo su di una massa elettorale imponente. I miti che dovrebbero costituire il cemento ideologico della categoria e la giustificazione della funzione politica che i « bonomiani » pretendono di esercitare nel partito di maggioranza e nel paese vengono elaborati al livello di questa massa. Uno di questi « miti » è l'unità della categoria: per i bonomiani, Confederazione e coltivatori diretti si identificano, e quelli che non stanno nell'organizzazione sono fuori dalle concezioni morali del nostro mondo contadino, di cui la Coldiretti ritiene di interpretare i sentimenti più genuini. Altro motivo che ricorre spesso è quello della ruralità, su cui s'era già esercitata la retorica del ventennio fascista. La ruralità è ora interpretata come essenza genuina del1' anima cristiana dei lavoratori dei campi, i quali hanno « un patrimonio di sentime11ti da salvaguardare, una concezione morale, ereditata dai padri, da tramandare ai figli; non chiedono, quindi, una organizzazione che li tuteli nel settore economico, o tributario, o sindacale, ma ne esprima anche le convinzioni e le aspirazioni sul terreno politico » 22 • Perciò il coltivatore diretto non conta come individuo, per se stesso, ma per la famiglia di cui è centro: questa è la cellula della società cristiana, e il pilastro su cui poggiano le fondamenta dell'Organizzazione dei coltivatori diretti (la quale, come abbiamo detto, tessera le famiglie, oltre che i singoli coltivatori). Di qui l'ostentata avversione al comunismo sovvertitore di questo 21 Da Tempo Presente, art. cit. 22 Questa ed altre citazioni sono tolte dalle relazioni dell'on. Bonomi ai Congressi della Confederazione dei Coltivatori diretti del 1956 e del 1957. 106 Bibliotecaginob.ianco

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