Un « gruppo di pressione»: la Coldiretti dei quali fornito di sede ed attrezzatura propria; a questi uffici erano addette 233 persone, di cui 90 direttori, 58 addetti e collaboratori, 85 impiegati d'ordine e dattilografe; 115 avvocati e 404. medici, per lo più specialisti, espletavano il servizio di consulenza legale e medica; l'organizzazio11e periferica era costituita da 648 uffici di zona e 9048 corrispondenti comunali e frazionali, e da un numeroso stuolo di collaboratori, per cui sono stati organizzati speciali corsi, a scopo di aggiornamento, che vengono chiamati Giornate del corrispondente (Io scorso anno si sono avute 46 giornate, con 3.350 partecipanti). L'E.P.A.C.A. è poi riuscito a stipulare alcune singolari convenzioni con gli Enti di Riforma fondiaria, che gli riconoscono il diritto alla privativa dell'assistenza per l'intera categoria degli as- - segnatari. Si sa che questi Enti hanno istituito, sin dalla loro fondazione, dei servizi sociali per l'assistenza e la tutela degli assegnatari nella fase di passaggio dalla condizione di braccianti a quella di imprenditori agricoli. È un servizio sulla cui opportunità si possono avanzare serie e fondate riserve, anche pèr i criteri con cui viene espletato, ma che almeno in parte garantisce un minimo di imparzialità, dato il carattere pubblico dell'Ente. Cedendo alla pressione dell'organizzazione « bonomiana », che ha rivolto sempre speciali cure alla penetrazione tra gli assegnatari (si ricordi l'istituzione della Federazione nazionale dei piccoli proprietari della Riforma), nel 1955 l'E.T .F.A.S. (ossia l'Ente per la trasformazione fondiaria e agraria della Sardegna) ha stipulato una convenzione in forza della quale affidava completamente all'E.P.A.C.A. il compito di tutelare e assistere gli assegnatari. A quella con l'Ente sardo hanno fatto seguito due altre convenzioni: la prima, in data 20 giugno 1956, con l'Ente per la valorizzazione del Fucino, e l'altra, in data 10 dicembre 1956, con l'Ente per la riforma agraria in Sicilia. Tali convenzioni affidano all'E.P.A.C.A., nell'ambito dei comprensori dei due Enti, tutti i compiti di tutela e assistenza degli assegnatari 19 • · Un imponente servizio stampa è considerato essenziale alla 19 Ci si chiederà come mai un Ente pubbli_co possa delegare (se di questo si tratta) ad una organizzazione privata, e per di più partitica, alcune sue funzioni (ad es., quella del servizio sociale). Ma la questione non è tutta qui: resta da vedere in virtù di quale concezione, in uno Stato di. diritto, un qualsiasi Ente, pubblico o sindacale che sia, possa stipulare delle convenzioni per conto di cittadini liberi quali restano gli assegnatari, in modo da obbligarli a servirsi per la tutela e l'assistenza di una organizzazione di· parte, che potrebbe non essere di loro gradimento. Su questi e sui termini precisi delle convenzioni sarebbe augurabile che gli Enti di Riforma illuminassero l'opinione pubblica. 103 Bibiiotecag inobianco
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