Nord e Sud - anno XVIII - n. 139 - luglio 1971

Ugo La Malfa cidente. Esso non è un Oriente occidentalizzato:· è un Occidente orientalizzato. Questo elemento caratteristico del Mezzogiorno, questo essere il Mezzogiorno un Occidente decaduto, è stato sempre chiaro ed univoco nella coscienza più avanzata del Mezzogiorno. Si può dire che tutta la storia politica sociale e culturale del Mezzogiorno ha visto contrapporsi una coscienza moderna occidentale allo stato di arretratezza generale del paese, alla ignoranza e all'oppressione dei ceti più ricchi, al clientelismo e al provi11cialismo delle orga11izzazioni politiche, economiche e sociali locali. L'opera delle minoranze meridionali ha potuto avere maggiore o minore successo (dal Risorgimento in poi essa ha avuto, per lo meno, il merito di aver posto il problema all'attenzione dell'Italia), ha potuto essere più o me110 feconda, ma essa era univoca riel suo indirizzo, ed era u11ivoca perché tutta la storia del Mezzogiorno si lega ad una esperienza occidentale. E del resto, in un campo specifico, come quello culturale, questa capacità del Mezzogiorno di legarsi all'Occide11te ha raggiunto le forme più alte e più impegnative. Il crocia11esimo, come fenomeno di grandissima cultura, non rapsodico, non occasionale, ma frutto di lunga tradizione e maturazione, è lì a testimoniare una capacità di circolazione occidentale ed europea del Mezzogior110 che, se non rispeccl1ia direttamente la vita dei co11tadini meridio11ali, come rilevano alcuni dogmatici censori, rispecchia una maniera di essere della vita meridionale che non può essere né trascurata, né sottoval11 tata. Si è affermato di recente che l'opera di queste rninoranze è stata economicamente e socialmente improduttiva, che la democrazia politica, ideale dell'Occide11te, non ha saputo dare nulla al Mezzogior110. Da Matteo Renato Imbriani a De Viti De Marco, da Giustino Fortunato a Salvemini, a Dorso, il pensiero democratico meridionale si è battuto sul terreno delle idee, della conosce11za spregiudicata e profo.nda dei problemi meridionali, ma non ha organizzato né forze, né soluzioni organiche dei problemi. La democrazia gioli~tiana non è stata influenzata dall'azione di queste minoranze, che anzi sono state osteggiate da quella o l'hanno osteggiata; e tanto meno ne è stato influenzato il fascismo. È su questa aspirazione mancata, su questa volontà tesa del Mezzogiorno culturale verso l'Occidente, non realizzata sul terreno economico e sociale, che si è inserito il grande tentativo comunista. Il comunismo ha avuto il merito, nel Mezzogiorno, di rendere politicamente attivi 8 Bibliotecaginobianco

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