Nord e Sud - anno XVIII - n. 136 - aprile 1971

I sindacati per il Mezzogiorno spinte regionalistiche; per ct1i « l'intervento, anche se congegnato sui progetti speciali, finirà per ripetere la politica dei 'pacchetti', a tutto danno dell'organicità dell'intervento pubblico nel Mezzo- . giorno ». Veniamo ora alla controversa questione dei progetti speciali: che sono o che cosa dovrebbero essere? Chi deve realizzar li? Anche i sindacati si pongono questi interrogativi. Essi affermano che la proposta dei progetti speciali di interventi è « la trasposizione governativa dei grandi progetti integrati proposti dai sindacati » nel documento che abbiamo precedentemente esaminato. Ma esiste una sostanziale differenza. « Secondo l'impostazione governativa, i progetti speciali dovrebbero riguardare esclusivamente il settore delle infrastrutture, sia generali che sociali, anche allo scopo di facilitare lo sviluppo dell'attività produttiva. Secondo l'impostazione sindacale, invece, i grandi progetti integrati dovrebbero servire a coordinare azione p11bblica ed azione imprenditoriale per avviare, attraverso grandi iniziative riguardanti le dotazioni infrastrutturali e le attività produttive, un più sostenuto processo di sviluppo ed una maggiore dinamica dell'occupazione ». Ne sappiamo praticamente quanto prima e cioè cl1e siamo in presenza di una scatola vuota che può essere riempita, a seconda delle circostanze, come meglio si crede. Tuttavia, se non andiamo errati, e ripercorrendo a ritroso quella « lunga marcia » che la politica meridionalistica ha compiuto attraverso gli slogans in questi ultimi cinque anni, si può ritenere che i progetti integrati siano i nipoti di quei « blocchi di investimento » proposti dall'allora Ministro del Bilancio, Giovanni Pieraccini, al momento dell'avvio della contrattazione programn1ata, e figli di q_uella « programmazione per progetti » (progetti sociali per gli impieghi sociali del reddito e programmi di promozione per le attività direttamente produttive) che, introdotta nel Progetto 80, avrebbe dovuto avere nel nuovo programma economico nazionale - e siamo già con un anno di ritardo - una più chiara e concreta definizione. Quel che è certo è i··che 110n sussistono, pur nella genericità di quanto dice il testo della nuova legge per il Mezzogiorno, quelle differenze che vengono richiamate dal documento sindacale: i progetti speciali di interventi organici, infatti, dovrebbero riguardare sia le infrastrutture che i settori direttamente produttivi. Va anche detto, però, che non era e non è nem1:1eno compito dei sindacati definire che cosa debbono essere i progetti speciali, dire - come afferma Sandro Petriccione nel numero di « Nord e Sud » del gennaio di quest'anno - 29 Bibiiotecaginobianco

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