Arturo Polese sul facile ricordo di parole mutuate da altre lingue, no-n sempre ben intese (e per le quali non si è mai trovata nemmeno un'adeguata traduzione in italiano, valga l'esempio di « authority » tradotta come « ager1zia ») ha dato luogo ad una serie di equivoci o luoghì comuni senza che si giungesse mai ad una chiara -delineazione dell'Ente da istituire. Sembra che i due elementi da tenere a base per la individuazione di questo Ente siano da un lato gli obiettivi che la Regione tende a perseguire, dall'altro il ricordo continuo e costante che insieme alla Regione esisto,no Provincia e Comuni e che, se la Regione è un momento della vita nazionale nella qt1ale si esalta il decentramento amministrativo e più anco,ra una scelta decisionale più democratica, essa non può essere considerata come un « moloch » che si sostituisca allo Stato continuando a soffocare le autonomie locali, ma deve essere invece, in un quadro di programmato coordinamento, un momento di esaltazione di queste. Al riguardo, uno dei possibili metodi, largamente adottati all'estero, si basa sulla creazione di autorità amministrative, a livelli territoriali limitati, aventi personalità giuridica ed incaricate di provvedere a tutte le operazioni nelle quali si con.creta la urbanizzazione del territorio, ivi compresa la costruzione delle infrastrutture e l'esercizio dei sistemi collettivi di trasporto. Ot1este autorità già esistevano tre secoli fa in Inghilterra; ad a esse si sono più o meno ispirate organizzazioni similari in America ed in altri paesi dell'Europa, fino a giungere all'autorità del Porto di New York, che è la più comunemente portata ad esempio. Non sembra il caso però per una Regione italiana di dare compiti così larghi a simili stn1menti; sembra invece giusto che il sistema di trasporti pt1bblici sia di per se stesso materia che possa dar vita ad un Ente trasporti per _il quale si è spesso parlato di Ente Regione, senza forse rendersi conto compiutamente di quello che si proponeva. In realtà questo Ente deve superare gli istituti tradizionali della concessione, della municipalizzazione, del consorzio fra Enti pubblici, i quali non hanno assicurato e non assicurano uno sviluppo armonico del servizio pubblico, che deve per destinazione servire i cittadini e non essere strumento restrittivo della loro attività in quanto privati consumatori ed operatori econo·mici. Esso deve ispirarsi ai seguenti principi: avere \ln'organizzazione interna aziendale molto democratica; massima diffusione delle relazioni 1.1maneall'interno dell'Azier1da e di quelle pubbliche verso l'esterno; avere un alto livello direzionale di staff e di linee nei vari e diversi rami nei quali si articola l'Azienda; aver armonica suddivisio 1 ne di compiti fra 92 Bibiiotecaginobianco
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