Marcello Marin strare che gli occupati nel settore commerciale al dettaglio sono molto più numerosi nei paesi che hanno favorito la normale evoluzione delle forme distributive: basteranno pocl1i dati che, pur non recentissimi, hanno il pregio di essere abbastanza omogenei e di provenire da una fonte insospettabile (l'Istituto Statistico delle Co,munità Europee). All'inizio degli anni sessanta, dunque, la categoria del commercio al minuto comprendeva nella CEE circa 2,4 milioni di unità locali e 6,2 milioni di perso,ne occupate. La ripartizione per singoli paesi era la seguente (in parentesi la partecipazione percentuale ai totali co•munitari):. Germania, 580 mila unità locali (24,1 % ) e 2.191 mila occupati (35,5% ); Francia, 681 mila unità locali (28,3%) e 1.708 mila occupati (27,6~'6 ); Italia, 825 mila unità locali (34,3%) e 1.549 mila occupati (25,1 % ); Benelux, 322 mila unità locali (13,3%) e 730 mila addetti (11,8%). Può agevolmente notarsi come in Italia si contassero ben 245 mila e 145 mila unità locali più che, rispettivamente, in Germania ed in Francia; eppure l'occupazione in questi due paesi era 11otevolmente maggio 1 re di quella italiana (542 mila occupati in più in Germania e 159 mila ir1 Francia). Se poi, anziché al coimmercio al dettaglio nel suo insieme, ci riferiamo solo a quello in sede fissa, le differenze sono ancor più significative. Su un totale di 2.070 unità locali e 5.748 mila occupati la Germania co,ntava 522 mila unità locali e 2.104 mila addetti; la Francia 598 mila unità locali e 1.622 addetti; l'Italia 669 mila unità locali (147 mila più della Germania e 71 mila più della Francia) e 1.346 occupati (ben 758 mila meno della Germania e 276 mila meno della Francia) 29 • I dati sopra riportati si riferiscono, come abbiamo detto, agli inizi degli anni sessanta; ma se disponessimo di statistiche omogenee più recenti, il confronto rispecchierebbe forse una realtà ancora più sfavorevole al nostro apparato distributivo al dettaglio. È infatti noto che tale ;apparato, nonostante la spinta proliferazio,ne degli esercizi, è sempre meno in grado di assorbire nuovi occupati, mentre in Francia e Germania alle migliaia di chiusure all'anno dei negozi tradizionali 30 si sono accompagnati sensibili aumenti di occupazione nel settore e se ne prevedono di ancor più notevoli nei prossimi anni. L'esperienza degli altri 29 Per con1pletezza riportiamo anche le cifre relative al com1nercio all'ingrosso nella Con1unità: Germania 135 mila unità locali e 1.059 n1ila occupati; Francia 124 mila unità locali con 606 mila occupati; Italia 86 mila unità locali con 390 mila occupati; Benelux 70 mila unità locali con 440 mila occupati. 30 In Francia tra il 1966 ed il 1970 hanno chiuso 49 mila negozi tradizionali. In Germania tra il '60 ed il '66 le imprese cornmerciali realizzanti una cifra inferiore ai 15 milioni di lire sono diminuite di un terzo mentre quelle con un fatturato maggiore di questa cifra sono aun1entate di un quarto. 82 Bi rotecaginobianco
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