La distribiLzione in Italia correnti derivate dal desiderio di tutelare due diversi interessi, quello dei commercianti e quello dei consumatori. Ma a ben vedere il contrasto è solo apparente: l'art. 25 dietro le sue pretenziose finalità vuo1 l solo fare in modo che i Co1 muni possano designare a loro piacimento i meritevoli di autorizzazione fornendo un supplemento decisivo ai gia vastis .. simi poteri discrezionali dei Comuni; a vantaggio di chi, è facile intuire leggendo tra le righe di questo esemplare testo di corporativismo medievale; - i termini stabiliti non sempre risultano ragionevoli; così sembra veramente sproporzionato consentire un perio 1do di sei mesi ai Comuni per il semplice invio alle Giunte regionali e provinciali delle domande di apertura subordinate al nulla osta di tali organismi e prevedere lo stesso tempo per l'attivazione degli esercizi una volta che essi abbiano ottenuta l'autorizzazio,ne, pena la revoca della stessa. Sei mesi possono essere sufficienti per attivare una superette, ma è risibile ritenere adeguato lo stesso periodo per porre in esercizio un complesso di vaste dimensioni 24 • rfanto più cl1e nelle condizioni di incertezza create dalla normativa in esame, è prevedibile che gli imprenditori limiteranno al massimo sia gli investimenti immobiliari e gli impegni contrattuali, sia le spese di progettazione. Ed altrettanto poco ragionevole è aver omesso di fissare i termini entro i quali le Giunte Provinciali o Regionali debbono deliberare sulla concessione dei nulla osta; - approfondimento particolare meriterebbe quanto previsto dalla proposta legislativa in tema di norme transitorie e di ricorsi; quanto ai ricorsi va comunque notato che si perderebbe una buona occasione per meglio disciplinare una materia tanto delicata in una fase in cui, secondo illustri giuristi, « la giustizia amministrativa attraversa una situazione di carenza e di incertezza tra le più gravi della sua storia ». In realtà la proposta legislativa esaminata porterebbe al contingentamento del commercio interno. Sia·mo così di fronte ad una situazione paradossale; da un lato i consumatori che sempre più richiedono forme moderne del dettaglio•, come dimostra il successo delle iniziative in questo se11so esistenti; dall'altro un orientamento politico diretto a tutelare, contro l'interesse dei consumato,ri 25 , quella parte dei piccoli detta24 La costruzione del centro comrr1erciale di Cap 3000, presso Nizza, ha richiesto un anno ( tempi di progettazione, e di operazioni contrattuali e finanziarie esclusi) il che è stato valutato come un primato vero e proprio. 2s Circa i vantaggi che il consumatore troverebbe presso H dettagliante tradizionale va detto che essi sono talvolta soltanto illusori. Il dott. Dona, segretario generale dell'Unione Nazionale Consumatori, notava che la vendita a credito (uno dei pretesi vantaggi, appunto) molto spesso non è un servizio, ma un'usura ai danni del consumatore che non può discutere né sul prezzo né sulla qualità del prodotto preso a credito. · 79 Bibiiotecaginobianco
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