Franco Mollo razione per quanto riguarda i p,unteggi nei: concorsi per l'assunzione del personale sani tari o ,degli ospedali. Infatti il ,decreto n. 130 del 27.3.1969 riserba, su un punteggio totale di 100, 40 punti ,per le prove di esame, e 60 punti per i titoli, con la seguente ripartizione: 40 punti per i titoli di carriera, 15 per i titoli accademici e di stu·dio, 5 per i titoli scientifici e p·ubblicazioni. Tutto ciò rappresenta un ben scarso incentivo alla preparazione scientifica di chi intenda percorrere una carriera ospedaliera, per la quale l'anzianità avrà molto maggiore rilevanza. Si tratta di un indirizzo che rassicura soprattutto le associazioni di categoria degli assistenti e aiuti 01S1 pedalieri: questi ritengono di vedere in tal modo ,difesi i diritti maturati con gli anni di servizio, e tutelata la lo1 ro carriera nei confronti di ingerenze esterne. È evidente che tale impostazione normativa offre al personale ospedaliero una garanzia contro il pericolo di sopraffazione accademica : si è elevato un baluardo contro il potere dei clinici nei concorsi ospedalieri e contro gli elevati punteggi ottenuti in passato ,dai concorrenti di estrazione universitaria, grazie a una massa di titoli cui non sempre corrispondeva altrettanta esperienza pratica. Ma è doveroso anche non sottovalutare un altro ordine di preoccupazioni, relative al futuro funzionamento, di enti che dovrebbero pure essere impegnati nell'insegnamento e nella ricerca. Ci si deve domandare quanto l'anzianità di servizio ospedaliero e l'esperienza pratica potranno servire per porre le basi ,dell'_avanzamento tecnologico, del progresso scientifico e dello svilup,po culturale nell'ospedale. Se, per controbilanciare la pesante influenza dell'ambiente universitario nei concorsi ospedalieri, si sminuisce il valore dei titoli scientifici e di studio, si finirà per chiudere la porta alla cultura, scoraggiando anche la formazione di una mentalità scientifica negli stessi medici ospe,dalieri. In ultima analisi, si correrà il rischio di difendere la mediocrità in no,me della giustizia. Rischi per alct1ni versi analoghi, e altretta11to gravi, si corrono per quanto riguarda il futuro ordinamento dell'università. l\1olta parte del mondo universitario attende da anni un vero rinnovamento della vita accademica, ed è ancora disposta a fare ,dei sacrifici per ottenerlo. Ma· se la riforma universitaria non verrà, o se sarà imperniata sulla difesa di interessi di categoria o privilegi di casta, o ancora, se per sradicare i molti e grandi difetti attuali distruggerà pure quel poco di vivo che ancora restasse, la situazione non potrà che peggiorare. Uno dei primi provvedimenti ,da prendere sarà l'eliminazione delle possibilità di lucro occulto, e di ogni forma di attività universitaria 54 Bibiiotecaginobianco , .
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