Nord e Sud - anno XVIII - n. 133 - gennaio 1971

Enzo Vellecco in favore o contro del Mezzogiorno, molti argomenti si potrebbero trarre in favore o contro di essa: troppo complessi e difficili sono stati i suoi compiti per poter essere tutti assolti nella l11isura e nel 1nodo migliori. Ma t.1na politica regionale, nel senso che qui si è cercato di delineare, non c'è stata. Essa si sarebbe rivelata sicuramente difficile, per non dire ardua, ma non è stata neanche tentata. Il fine preminente dell'intervento straordinario era qt.1ello di trasferire nelle regioni meridionali risorse esterne (in termini di investimenti produttivi e di infrastruttt1re fisiche e sociali) che ne elevassero il potenziale economico ed il livello produttivo. E non poteva essere diversamente, dal n1omento che la situazione si presentava in partenza profondamente squilibrata proprio sotto tali aspetti. Ma questo fine è rimasto anche l'unico (e per giunta non è stato neanche perseguito fino alle estreme conseguenze), mentre sono state lasciate cadere le possibilità di utilizzare u11 processo di rianimazione e di rafforzamento della preesistente realtà econo1nico-produttiva. Anche dando per scontato che queste possibilità fossero generalmente modeste, tuttavia esse sono state trascurate sisten1aticamente. Inoltre, nel corso del processo di imn1issione dei fattori esterni, forse per l't.1rge11zadei problemi e per la gravità dei compiti da risolvere, sono state anche scarsamente utilizzate le soluzioni che potevano legarsi in modo più organico alla realtà locale. Sta di fatto che molto spesso, a11che là_ dove lo sviluppo economico c'è stato e dove si sono realizzati cospicui investimenti, le co1nunità locali non ne hanno tratto benefici corrispondenti e spesso ne hanno invece dovuto avvertire, in n1isura maggiore, gli effetti non desiderati. In aggiunta ad un discorso sulla insufficienza delle risorse che so~o state complessivame11te destinate allo sviluppo del Mezzogiorno, soprattutto per qua11to concerne l'entità ed il tipo degli investimenti produttivi effettuati in questi an11i; si impone, nelle regioni meridionali, l'esame del modo in cui questo processo si è i:-ealizzato: non già per trarne, ovviamente, motivo di sterile recriminazione, ma per poter impostare in termini diversi la condotta avvenire. Quanto alla parte avuta dagli in\,estimenti esterni in nuove iniziative industriali, è evidente la preferenza che è stata accordata ai settori con più alta intensità di capitale, in contrasto con le ben note esigenze locali di larga occupazione. Deve poi essere sottolineato il mancato t1so di strumenti e di procedure che potessero avviare un processo di riorganizzazione e di ristrutturazione finanziaria e produttiva di alcuni settori tradizio30 · Bi liotecaginobia.co

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