.. Pietro Armani dei residui potrebbe essere validamente eliminata, ritornando al sistema della « competenza pura » e ridando al Parlamento quel sindacato completo sul bilancio statale che oggi gli è sottratto, appunto, dalla gestione autonoma dei residui. Ma, anche prescindendo da tale proposta del riporto - assurdamente bocciata in s~de di studi preparatori della riforma Curti del 1964 -, sarebbe sempre p·ossibile togliere ai residui passivi le attuali allarmanti dimensioni solo che si ritornasse ad una interpretazio·ne re- ?trittiva del citato 2° comma -dell'art. 36 della legge sulla contabilità generale dello Stato, eliminando l'istituto dei « residui di stanziamento » e forme affini. Si potrebbe, altresì, attivare l'applicazione - finora trascurata - dell'art. 7 -della legge 9 dicembre 1928, n. 2783, il quale co,nsente al Ministro del Tesoro di eliminare stanziamenti ,dal conto· residui ove le somme previste non abbiano ancora raggiunto la fase dell'impegno formale e si tratti di spese rientranti in piani poliennali. Occorrerebbe, poi, abolire la prassi degli « impegni globali » per tornare ad una concezione rigorosa e restrittiva dell'impegno di spesa, onde non alterare la struttura della contabilità pubblica con procedimenti « illusionistici ». Bisogna, infine, _che l'esecutivo hon utilizzi più i bilanci degli enti satelliti dello Stato per celare quote più o meno ampie del proprio- disavanzo, scaricando su di essi sp·ese la cui copertura dovrebbe essere affidata istituzionalm-ente allo Stato medesimo. Ciò ha provocato in buona misura il noto attuale go1 nfiamento dei disavanzi delle aziende . autonome, degli enti locali e di quelli previdenziali, disavanzi che pertanto sono in parte una -derivazione diretta di quello statale. La situazione è giunta ormai ad un punto non più sostenibile a lungo, onde lo Stato ha il c;Iovere di accollarsi p·alesemente gli oneri che gli spettano senza ulteriori indugi, dando così alla gente la sensazione vera del costo dell'intera gestione pubblica, co·mpresa quella parte che esula dalle singole funzioni specifiche assegnate ai suoi enti satelliti. Il « libro bianco » sulla spesa pubblica, che si annuncia, dovrebbe poter evidenziare tutti questi p•roblerni e in-dicare le migliori soluzio,ni di essi. Speriamo solo che riesca a tanto, non ricalcando le orme di un altro celebre « libro bianco», quello del 1968 sui residui del bilancio statale, che è praticamente rimasto senza alcun seguito operativo. Oggi 11:naanaloga inerzia non sarebbe più tollerabile. · PIETRO ARMANI Direttore Responsabile: Francesco Compagnà - Condirettore: Giuseppe Galasso - Vièe-direttore: Rosellina Balbi - Segretario di Redazione: Renato Cappa - Redattore capo: Ernesto Mazzetti. Tipografia « La Buona Stampa », Via Roma 424, Napoli - Spedizione in abbonamento postale. Gruppo III - Pul>blicazione registrata presso il Tribunale di Napoli N. 1324, -26 gennaio 1960. Printed in Italy - Tutti i diritti di proprietà letteraria ed art. riservati. Bibl"otecaginob· neo •
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