Nord e Sud - anno XVII - n. 132 - dicembre 1970

La finanza disastrata monetaria. Né è a dire che la situazione migliori se si considera solo l'indebitamento netto, cioè la variazione della situazione finanziaria statale in termini di debiti al netto dei crediti, perché tale indebitamento netto è p-ur sempre passato dai 50 miliardi del 1 ° trimestre 1968 ai 761 miliardi del 1° trimestre 1970, cifra ormai non molto inferiore a quella del corrispondente valore alla fine di un intero anno (863 miliardi a fine 1969). 4.. A questo punto, dopo tante dimostrazioni del crescente dissesto della finanza statale del nostro paese, qualcuno potrebbe forse sostenere che l'imponente accumulo di residui passivi - conseguente all'alto tasso di dispersione della spesa pubblica nel passare dalla fase delle previsioni di competenza a quella dei pagamenti di cassa - si risolve, in definitiva, in una salutare operazione di igiene finanziaria. Questa tesi non è purtroppo accettabile in alcun modo, specie se si considerano le erogazioni per investimenti pubblici, per le quali una economia di spese che non abbia precise n1otivazioni politiche, ma sia dovuta invece alla lentezza cronica e incontrollata dei procedimenti amministrativi e co,ntabili, non può oggi - con l'abbandono del cano,ne assoluto del pareggio del bilancio e con il crescente intervento dello Stato nella vita economica nel paese - considerarsi una forma di gestione efficiente del pubblico denaro. E vedremo che l'attuale nostra gestione dei residui passivi costituisce più il frutto di una serie di inefficienze strutturali e organizzative della pubblica amn1inistrazione che non la conseguenza di un preciso disegno di politica finanziaria della « lesina», rappresentando semmai soltanto indirettamente uno stn1mento della politica governativa, laddove il potere esecutivo finisce per servirsi di essa a fini « illusionistici » nei confronti del legislativo e della stessa opinione pubblica. Ma, allora, è il governo medesimo che fa uso di una manifestazione della propria inefficienza per precostituirsi più o meno ampi margini di manovra allo sco1 po di stornare o rendere dis.ponibili determinate masse di liquidità per coprire altri fabbisogni, per mascherare forme di sostanziale indebitamento, per incidere sul va-- lume delle disponibilità monetarie circolanti nel sistema. Con la conseguenza, comunque, di sottrarre al sindacato del Parlamento una cer.ta parte di pubblici impegni di spesa, gìà da questo, votati e che questo dovrebb·e poter continuare a controllare seco•ndo la lo-gica di ogni vero regime di democrazia rap·presentativa. Per renderci conto detle -dimensioni oggi raggiunte dalla gestione autonoma dei residui p-assivi, e· quindi, della fo1 ndatezza dei rilievi fatti in precedenza, abbiamo riportato nella tabella n. 5 la consistenza dei residui passivi del bilancio statale al 31 dicembre -dei tre ultimi anni 119 Bibiiotecaginobianco

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