Argomenti del territo~io e, in senso più lato, dalla programmazio 1 ne. E ciò può apparire chiaramente in evidenza esaminando le esigenze di tale processo. Si è accennato prima alle direttrici che dovrebbero essere seguite nell'impostazione e nell'attuazione del « riordinamento 1 » territoriale, e si è accennato pure ai rapporti di causa ed effetto che le collegano. Cominciamo a considerare le prime ·due direttrici citate: la difesa dell'ambiente naturale e la difesa del patrimo·nio storico-artistico-archeologico. Bisogna, prima di tutto, chiarire il significato che qui si vuole attribuire al termine « difesa ». Non si vuol porre l'accento su un concetto « statico,», ossia non si vuol parlare semplicemente di conservazione o di ripristino di un ambiente o di un patrimonio; si vuole piuttosto sostenere la necessità, sulla base di un principio « dinamico », di inserire tale opera di conservazione e di ripristino nel contesto dell'evoluzione socio-economica del paese, e quindi affiancare ad essa un'opera di valorizzazione e di riscoperta. o·ra, è evidente che tale interpretazione ampliata - che, a parere di chi scrive, è l'unica realistica e necessaria - rende ancora più complessi i problemi e, soprattutto, chiama in causa un maggior numero di organismi pubblici e privati. Soprattutto pubblici. Ma, quali sono o possono essere questi organismi? È bene cominciare dallo Stato. Quest'opera chiama direttamente in causa, sia per lo studio dei problemi e l'elaborazio,ne delle soluzioni che per le questioni operative, almeno quattro dicasteri: Agricoltura e foreste, Pubblica istruzione, Turismo e spettacolo, e Lavori pubblici. Basta semplicemente citare questi quattro ministeri per co,nstatare che, oltre agli aspetti specifici dell'opera, entrano in ballo rilevanti que-- stioni economicl1e, e sorgono, nello stesso tempo, notevoli difficoltà di coordinamento. Già nel primo dei dicasteri citati, quello dell'Agricoltura e foreste, possono sorgere dei « contrasti di funzioni » fra le varie Direzio·ni generali interessate, per la necessità, da un lato, di predisporre provvedimenti idonei a salvaguardare deter1ninate zone, e, da un altro lato, di incoraggiare determinati- sviluppi produttivi, che potrebbero anche in parte localizzarsi nelle stesse zone. D'altronde, in un paese come il nostro, particolarmente ricco d~ opere d'arte e di monumenti anche antichissimi che non sono soltanto concentrati nei nuclei urbani, possono verificarsi altri co11flitti di competenze: le impostazioni del dicastero dell'Agricoltura e delle foreste possono non. concordare con quelle del dicastero della Pubblica istruzione, che, per questi problemi, . ha una sua Direzione generale delle antichità e belle arti. Inoltre, la valorizzazione delle bellezze naturali e del patrimonio artistico investe anche le comp~tenze del ministero del 77 ·_Bibliotecaginobianco . .
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