Alfredo Testi curare settori della sempre incerta opinione pul?blica che paventano, con il regionalismo, il prevalere di indirizzi anarcoidi ») o in materia di ruolo del Parlamento ( « ... il Paese ha necessità di saldezza e di unità di indirizzo sotto il controllo del Parlamento. Ed ora accade che il Parlamento abbia il primato formale, e non sempre sostanziale. E dobbiamo accelerare il cammino su questa strada del primato sostanziale del Parlamento » )? E cosa rimane delle preoccupazioni di Elia, perché « ... cessi definitivamente l'abdicazione da parte del Parlamento ad una valutazione dei rapporti fra Stato e Regioni, abdicazione che ha portato l'intera classe politica a disinteressarsi per questo profilo dell'esperienza delle Regioni a statt1to speciale, abbandonata alle decisioni dell'alta burocrazia ministeriale e della Corte Costituzionale »? 3. Se un convegno come quello di Montecatini serve anche a tastare il polso e ad individuare gli orientamenti della classe dirigente politico-amministrativa espressa dalla Democrazia Cristiana, sembra legittimo e necessario trarre un senso e dare un'interpretazione dei n1oti,,i per cui all'interno di ·questo partito serpeggiano in · misura così diffusa delle posizioni di regionalismo esasperato e contestativo che, comprensibili nella tattica di partiti di opposizione, risultano a prima vista scarsamente giustificabili i11un partito che dal 1947 ad oggi ha avuto ininterrottamente le principali responsabilità di governo. I motivi sono, a nostro avviso, principalmente due. Esaminiamoli s~paratamente. Anzitutto la DC, o quanto meno parte della DC, vede nelle Regioni un grosso alibi per sottrarsi alle responsabilità e ai problemi dell'Italia degli anni '70. Il discorso di Donat Cattin (e l'eco che, sia pure in termini più articolati, problematici e - diciamolo pure - più colti, gli ha fatto De Mita) è da questo punto di vista particolarmente illuminante. Donat Cat'tin ha detto che « la tradi- . zione autonomistica e regionalistica dei cattolici democratici ha avuto una lunga fase di annebbiamento. Giunta alla guida dello Stato con le massime responsabilità, la DC ha sentito il peso delle esigenze e degli interessi centralistici, accentuato dalle alleanze contratte nella lotta politica del primo dopoguerra col potere burocratico. Se si vuole davvero cambiare bisogna rompere quell'alleanza»: e le Regioni dovrebbero servire appunto a questo. Detto in altri termini, la gestione moderata e per vari aspetti conservatrice data dalla DC al paese per più di un ventennio, e il tipo di 20 Bi l_iotecag-inobianco
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