Nord e Sud - anno XVII - n. 130 - ottobre 1970

Il secondo partito cattolico che su quello discipli11are, dalla vigile presenza degli assistenti ecclesiastici ». Ma il « sì » del PCI alle ACLI non vuol dire « sì » a Labor. « Se la organizzazione intende dialogare senza complessi di inferiorità e senza esclitsivismì con le altre componenti della sinistra italia11a, nella prospettiva, ritenuta non prossima, di una ricomposizione dell'unità politica della classe operaia, questa scelta espone l'elettorato aclista a una problematica alternativa tra le suggestioni del n1ovimento fondato da Livio Labor (che sembra orientato a costituire una forza parlamentare di sinistra cattolica) e quelle di u11a diaspora verso i partiti della sirlistra italiana ». Concludendo. - La sinistra avrà, in 11ovembre, forse un partito in più; qua11to a quelli esistenti non sembra, almeno finora, che accettino di essere assimilati da Labor, né che accolgano il suo discorso politico. Il mondo politico, i11oltre, e in esso i cattolici, non crediamo che abbia bisogno oggi tanto di stabilire se I'« umanesimo cristiano » abbia un radice comune con l'« itmanesimo marxista», (dispute di questo genere posano essere interessanti ma in altra sede) oppure se l'« umanesimo cristiano » possa assumere il marxismo come strumento di conoscenza del divenire storico, quanto, piuttosto (giovandosi della nuova libertà post-conciliare rispetto alle scelte temporali per il riconoscimento dei valori « politici » fondan1entali) di analisi concrete e non superficiali dei problen1i reali del paese, che non sono pocl1i 11é lievi, e delle scelte e delle soluzioni politiche ad essi adeguate. In questo senso il 11uovo partito, col riproporre una tematica di confronto ideologico-religioso superato, e che fu dei cattolici-comunisti del dopoguerra, non fa fare un solo passo avanti. Anzi, rischia di riportare i cattolici molto i11dietro. GIULIO PICCIOTTI ... 51 Bibliotecaginobianco -

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