Franco Pilloton La distribuzione territoriale della suddetta offerta è riportata nella Tab. 3, sem·pre nell'ipotesi che non si verifichino, movimenti migrato 1 ri all'interno del Paese. TABELLA 3 STIME DELL'OFFERT'1\ ADDIZIONALE DI LAVORO PER I SETTORI EXTRAAGRICOLI NEL PERIODO 1970-85, IN ASSENZA DI MOVIMENTI MIGRATORI INTERNI Aree Centro-nord Mezzogiorno Italia (1nigliaia di unità, salvo diversa indicazione) 11.400 4.050 15.450 1.150 1.750 2.900 600 900 1.500 Offerta addizionale 100 150 250 Totale Valori assoluti 1.850 2.800 4.650 Composizione % 39,8 60,2 100,0 1,00 3,60 1,80 Come può desumersi dalla Tabella, il Mezzogiorno parteciperebbe alla formazione dell'offerta addizionale per oltre il 60% del totale e cioè con un peso (relativo) che è pari a circa 1,7 volte quello della sua attuale popolazione e a circa 2,3 volte quello dell'~ttuale occupazione extraagricola. Se si ipotizza, come sembra ragionevole, che l'espansione economica dell'Europa occidentale continui a ritmi i11tensi, tale offerta addizionale dovrebbe tro,,are completo utilizzo all'interno del Paese; la plausibilità di questa ipotesi è anche confermata dal fatto che un simile svolgimento darebbe luogo ad un aumento dell'occupazione extra-agricola dell'ordine dell'l,8%, inferiore quindi a quella registratasi nel periodo 1951-70 (2,2% ). 4. Se in luogo della sola offerta per il mercato interno si prende in considerazione anche l'emigrazione verso l'estero (stimata nel paragrafo 1 in circa 200 mila unità di lavoratori), le disponibilità addizio·nali di lavoro fornite dalle regioni meridionali raggiungono i 3 milio11i di unità, pari al 62% circa del totale. Al fine di fornire qualche elemento di 01 rientamento· circa la misura in cui tale offerta p·otrà trovare utilizzo all'interno delle stesse regioni 106 Bibliotecaginobia·nco
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