Industria vecchia e industrializzazione nuova di Italo Talia Tra la fine del 1969 ed i primi mesi del 1970 il processo di industrializzazione delle regio11i meridionali, stando ai progetti •di investimento decisi o messi in cantiere, sembra aver ricevuto una spinta in avanti che non trova eguale riscontro nèlla breve storia dello sviluppo economico del Mezzogiorno dal do,poguerra i11poi. Basti pensare a quanto ha dichiarato il prof. Petrilli nella conferenza stampa per la presentazione del bilancio dell'IRI relativo al 1969. Gli investimenti previsti nelle regioni meridionali, nel quinque.nnio 1971-75, raggiungono i 3.470 miliardi: « importo più che ,doppio di quello complessivamente raggiunto nel decennio 1960-69 e che sfiora il 60% degli investimenti totali in programma nei settori co,rrispondenti del gruppo ». Agli investimenti dell'IRI va11no poi aggiunti quelli programmati dall'ENI (oltre 500 miliardi), nonché quelli dell'EFIM (circa 350 miliardi). Accanto allo sforzo delle aziende a partecipazione statale, consistente risulta anche l'impegno· dei più importanti gruppi industriali privati. La Montedison ha pro·grammato investimenti nel Mezzogiorno per 950 miliardi (si t,ratta dell'allargamento e potenziamènto di im.pianti già esistenti); la FIAT ha elaborato un piano di investimenti per 250 miliardi; la Rumianca e la SNIA p·er 500 miliardi nel settore chimico· e chimicotessile; la SARP, in partecipazione con la SIR e la EMS (l'Ente minerario1 siciliano), ha deciso di investire, in Sicilia, oltre 600 miliardi in produzioni petrolchimiche, metallurgiche e nello sfruttamento del salgemma. Bisogna infine ricorda 1re gli investimenti della Olivetti a Marcianise in Campania e della Pirelli, che complessivamente si aggirano sui 160 miliardi di lire. Se, dunque, ai programmi messi sulla carta ed agli impegni assunti in sede di contrattazione pro·gram•mata faranno seguito le realizzazioni concrete, l'industrializzazione del Mezzogiorno subirà, agli inizi degli anni 70, una svolta decisiva. E questo, non tanto perché si tratta, in generale, di un processo di sviluppo legato ad aziende ad alta pro,duttività e ·ad alta intensità di capitale, quando perché le iniziative progettate sembrano capaci, più di quanto sia avvenuto 1 nel recente p·assato, di 86 Bibiiotecag inobianco
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