Nord e Sud - anno XVII - n. 128-129 - ago.-set. 1970

.... Saraceno e la politica economica nel dopoguerra il discorso sulla pianificazione era confinato al dialogo di pochi esperti, e quasi sempre ridicolizzato dalla stampa. I partiti preferivano generiche asserzioni astratte pro o contro il liberismo, pro o contro i sistemi economici comunisti, oppure si attestavano più volentieri a discutere programmi per singoli settori. Sarà soltanto verso la fine del 1947, e soprattutto nel 1948, che il dibattito sugli indirizzi generali e sugli strumenti di politica economica prenderà contorni meno imprecisi. ·Quella di dar ordine ai vari piani settoriali e di conferire unità alla somma di eterogenei interventi, diventava una necessità dopo l'accettazione dell'offerta del generale Marshall all'Europa, nel discorso del giugno 1947, di aiuti americani per lo spazio di un quadriennio. 5. Senza entusiasmo e con poco interesse si erano seguite le piuttosto generiche discussioni che s'erano intrecciate, nel 1945 e 1946, sulla possibilità e utilità d'una pianificazione, e sull'alternativa tra programmazione totale o non programazione (il dibattito tra fautori e avversari del piano - dove Saraceno affrontò tra i primi la risposta positiva - è narrato efficacemente da Barucci nell'introduzione al volume). Ma nella seconda metà del 1947 la redazione d'un piano a medio termine diventò la condizione per partecipare al sistema d'aiuti all'Europa. Cosicché anche i più arrabbiati anti-pianificatori dovettero rassegnarsi ad accogliere la nuova tecnica, spostando la ragione del contendere solo al grado di coercizione da consentire al piano e alla scelta degli strumenti (che erano pochi, e pressoché inutilizzabili) di siffatti indirizzi. 6. Nonostante le gravi lacune di dati quantitativi e l'incompletezza delle conoscenze di molti aspetti economici, ci si mise al1'opera subito per formulare il bilancio economico nazionale d'un quadriennio. Saraceno, che si era schierato tra i primi coi fautori delle tecniche programmatiche e che aveva già redatto le liste di importazione e i piani di primo aiuto, si avventurò appassionatamente nella preparazione degli elementi del piano complessivo. Un primo abbozzo poté essere tracciato per la stessa Conferenza di Parigi (estate 1947) dove Campilli ed io rappresentavamo il Governo italiano e dovevamo «anticipare» documentate richieste di aiuti. Poi, nei primi mesi del 1948 - e in via definitiva nell'ottobre 1948 - l'O·ECE poté acquisire il piano italiano per il 1948-51: frutto di un'opera di intensa collaborazione tra gli esperti del CIR e il gruppo Saraceno. Ricordo cl?-e furono mobilitati tutti gli· esperti - 57 · - ibliotecaginobianco -

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