Nord e Sud - anno XVII - n. 128-129 - ago.-set. 1970

.. Argomenti sembrare: va forse attenuandosi l'azione delle condizioni naturali sull'uomo? È la stessa domanda che si poneva cinquanta anni fa Lucien Febvre 11• « A parer nostro - scriveva lo studioso francese - risp·ondere sì o rispondere no è rispondere in ogni caso inutilmente ». Il quesito va perciò posto più esattamente in altri termini: « l'azione dell'uo•mo sulla terra aumenta? » E in questo caso la risposta non co11sente dubbi. « L'uomo civile, grazie all'incessante conquista della scienza, grazie anche ai continui perfezionamenti dei suoi strumenti tecnici, 110n si acco,ntenta più di agire sulla natt1ra sornionamente, in qualche modo, come i .suoi antenati facevano un tempo per mezzo del fuoco, per esempio, degli incendi di foreste e dei roghi di praterie che del povero uomo privo di mezzi facevano un così temibile agente di trasformazione del mondo: ma dagli enor1ni disastri che compieva, non traeva quasi nessun profitto, e per così dire dava fuoco alla casa per cuocersi un uovo ... L'uomo civile dirige lo sfruttamento del mondo con una padronanza che ·orn1ai non lo stupisce neppure, ma che, se ci si riflette, è davvero sconvolgente. È una vana forn1t1la dire che ' ha assoggettato la natura'. Non esiste una natura bell'e fatta, bell'e composta, che l'uomo accetti in blocco e pieghi, così com'è, alla sua volontà. Egli dissocia e disgrega. Senza curarsi, al contrario, della ' natura naturale ', per così dire, della natura d'ogni regione, acclimata questa o quella cultura, bandisce una data pianta, rivoluziona una economia secolare, e non una volta soltanto, ma dieci, venti volte in mezzo secolo, perché anch'egli è diretto dalla grande co,ndutt,rice che tutto domina: dalla grande industria moderna di tipo capitalistico, che esige prodotti, materie prime, piante, animali, da polverizzare, triturare, trasformare senza posa né tregua ». Perché queste grosse modificazioni? Per le industrie moderne « divoratrici di materie prime ottent1te al più basso prezzo possibile, ossia sempre, in massa », cioè per ragioni che non hanno più nulla di naturale, ma che sono soltanto di ordine econo·mico e finanziario. Un altro esempio: nel Niassa studiato da Ratzel, si vedevano le colture oleaginose raggruppate nelle zone vicine al mare mentre il caffè e il tè venivano coltivati sull'altopiano, abbastanza lontano dalla costa. E ciò non per la fertilità del suolo o per l'influenza del clima, bensì per ,il fatto che caffè e tè potevano sopportare, più degli altri prodotti, i prezzi di trasporto. « Il guadagno, il calcolo del prezzo ricavato: ecco quell9 che domina oggi l'universo, sempre più; e no1 n la natura ». Ecco dunque perché, partendo da queste considerazioni e dalla co11statazione della rottura sempre più vistosa degli equilibri naturali (tra11 L F . . EBVRE, Ctt. 175 ·Bibliotecaginobianco -

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