Nord e Sud - anno XVII - n. 128-129 - ago.-set. 1970

·' Argomenti portare a scompensi irreparabili ed alJa necessità di trovare altre fonti di sopravvivenza: ciò allarga sempre più lo sfruttamento distruttivo » 6 • , Abbiamo già più volte detto che i moderni mezzi tecnici consenton·o di incidere sulla natura e sulle sue risorse in modo sempre più netto e di provocare proifo-ndi mutamenti, tali da costituire un serio pericolo p·er lo sviluppo 1 equilibrato dell'umanità. Abbiamo anche ricordato alcuni fenome·ni pariticolarmente vistosi nella rottura dell'equilibrio della natura : dall'urbanizzazione alla distruzione delle foreste, dalla distruzione della fauna agli inquinamenti. Accanto a questi fatti « storici e attuali » si aggiungo 1 no ora progetti di vaste trasformazioni del pianeta concepite per interessi particolari, ma tali, come si è detto, da interessare aree molto più vaste di quelle in ct1i tali .trasformazioni hanno luogo. Così, ad esempio, si progetta di trasformare in un lago una vasta superficie della Siberia; di sbarrare il fiume ,congo tra Brazzaville e Kinshasa per far rifluire le acque in t111n1are interno che dovrebbe sommergere tutta la foresta equatoriale co1 ngolese e ricongiungersi con il lago Ciad, 2000 km. più a Nord. Si pensa, ancora, di sbarrare parzialmente lo, Stretto di Gibilterra p·er diminuire l'afflusso di acqua oceanica nel Mediterraneo provocando, con l'aumento conseguente di temperatura delle acque, l'evaporazione e la riduzione di superficie del mare. Si vorrebbero, mettere in orbita potenti riflettori per illuminare la superficie terrestre, alterando completamente i ritmi biologici della vita animale e vegetale. E, addirittura, si prospetta di ridurre l'estensione dei ghiacciai polari tramite esp·losioni atomiche: il che po,rterebbe, in un tempo più o meno, breve·, alla diminuzione della salinità dei mari, all'aumento del loro livello e alla generale rottura degli equilibri climatici e biologici. Tutto ciò per tentare di vincere le condizioni di inabitabilità di queste zo·ne, mentre dall'altra parte si corre il rischio di rendere sempre meno abitabili le zone geograficamente più favorite, inquinandole e manomettendole nei modi più disparati: è tutto quanto 1 meno: paradossale. Dunqu·e ogni spazio geografico si caratterizza per una sua particolare fisionomia, per ritmi di attività diversi, per diverse densità umane. Tuttavia oggi, sp•ecialmente nelle moderne società industriali, certe frontiere diventano sempre più sfumate; così, ad esempio, quelle fra spazio rurale e spazio u,rbano, dal momento che diventa sempre più difficile da:re una definizione precisa e completa di questi due tipi di spazio; l'uno d·ei quali si accresce continuamente a spese dell'altro·. Per sp-azio urbano intendiamo l'ambiente in cui coesistono due elementi, l'industria e la città. Cercheremo, perciò, di considerare l'effetto congiunto di questi due elementi sullo sp·azio rurale. 6 M. PAVAN, Che cosa farne del p~aneta terra?; Università di Pavia, 1969. 169 ·Bi~liotecaginobianco -

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