Ugo Leone quali fonti di energia. Legno ricavato sempre a spese delle risorse forestali. Il disboscan1e11to, ha co1 minciato sernpre più vistosamente a farsi strada. Allora la terra è stata convo·gliata alle pian~re ed al mare dai monti non più protetti dalla vegetazione; i rilievi ne sono risultati impoveriti; si sono· avuti i primi fenomeni di dissesto idro-geo,lo,gico e, a lungo a11dare, si sono verifica.te profonde alterazio,ni anche nella co,mp·osizio,ne della fauna e nello sviluppo delle popolazioni. Si giunge così al parado,sso che l'uo-mo, alla ricerca di nuove risorse per fronteggiare il contin110 acc1 rescimento demografico, ha provocato e provoca la diminuzio 1 ne della pro,duttività della terra abbandonando i terreni ai danni dell'ero,sio•ne. È abbastar1za risap11to che la co1 pertura vegetale p,rotegge il suolo e regola le acque. Do,ve questo n1anto, protettivo non esiste il suolo viene eroso, aspo,rtato e reso sterile sino a giungere alla roccia nuda e impro.duttiva, e le acque, il cui deflt1sso non è più trattenuto· e regolato, defluiscono tumultuosamen.te provocando alluvioni ed altre rovine del genere. L'Italia ha in proposito una lunga e dolorosa esperienza, mentre si calcola che oggi circa S0mila kmq di territorio, in buo·na p·arte nell'Appennino,, sono p1 reda dell'erosione. L'intenso e irrazionale disboscamento dei secoli sco,rsi, ma anche di tempi recenti, ha provocato danni incalcolabili. Danni che, anche se· si decidesse di po1 rre rimedio a questa situazione, continueranno per anni, dal momento che la ricostituzio.ne di condizioni di equilibrio è un'i1npresa lung·a e difficile: si pensi che per riportare l'Italia « a condizioni forestali di equilib,rio », co,ntinuando col ritmo· attuale di rimboschime11to, si è calcolato che occorrerebbero 300 anni. Uno dei problemi po·sti dallo studio dello spazio geografico è, dunque, quello, delle relazio,ni tra l'uomo e l'arnbiente fisico- che lo circonda. Abbia.mo visto che uno stes 1 so ambiente può dar vita a paesaggi umanizzati dive1 rsi. Tuttavia, sia pure in q11este più o 1neno vistose modificazio,ni dell'ambiente, l'uo·mo non può non tener conto delle caratteristiche naturali del. luogo· cl1e lo- circo.nda. Ciò significa che, pure se entro limiti sempre più ristretti, l'uomo è condizionato dall'ambiente naturale. Occorre, dunque, analizzare anche in quale misura l'ambiente_ fisico esercita un'azione sùll'uomo. Un'azione che si manifesta sulla fisiologia dell'uo,mo e sul suo comportamento. « La vecchia geografia - scriveva Lucien Febvre - che si preoccupava soltanto di descrivere, enumerare, inventariare, è morta » 4 ; e la 4 L. FEBVRE, La terra e l'evoluzione umana, in Studi su Riforma e Rinascimento e altri scritti su problemi di metodo e di geografia storica; trad. it., Einaudi, Torino, 1966. 166 Bibiiotecaginobianco
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