Nord e Sud - anno XVII - n. 128-129 - ago.-set. 1970

Giornale a più voci « nuova maggioranza», che si riconosce nella segreteria dell'on. Mancini, si scontra in Campania e particolarmente a Napoli, dove vecchi contrasti e vecchi equilibri di potere permangono, pur in assenza delle occasioni politiche che li avevano originati o giustificati. Di ciò la contrastata elezione, avvenuta il 25 luglio scorso, dell'avv. Antonio, Tibaldi, un esponente del socialismo sannita molto vicino all'on. Caldoro, a segretario regionale, ha fornito u,n'ulteriore conferma. Ora~ se un merito può riconoscersi alla « nuova maggioranza», facendo astrazione dal1la sostanza del:le tesi su cui è fori1nata, è quello di aver conferito maggiore decisione, da un cer-to tempo in qua, all'azione del PSI. Può dirsi lo stesso per i socialisti campani? O non è fo·rse P,iù vero dire che, per loro, l'astensione e il rinvio sono apparsi troppo spesso negli ultimi mesi, come le uniche scelte possibili? D'altra p·arte le incertezze di comportamento, dei socialisti ap-paiono abbastanza strettamente legate alle vicende interne della DC, in seno alla quale viene sviluppandosi, con sempre maggior tensione, un contrasto profondo. Sino al giugno dell'anno scorso la leadership dorotea nella regione appariva garantita dalla netta maggioranza del gruppo gaviano a Napoli, collegato con un solido sistema di alleanze ai gruppi prevalenti nelle altre province. Ma in poco più di un anno, anche per riflesso degli avvenimenti nazionali, i rapporti di forza nella DC campana sono profondamenti mutati. Già al Congresso Regionale, svoltosi a Napoli alla fine del gennaio scorso, « Impegno Democratico », il gruppo legato alle posizioni degli o,nn. Rumor e Piccoli, risultò poter contare solo su p,oco piì1 del 20% dei delegati, mentre un terzo di quanti, ancora all'inizio, del '69, m.ilitavano in questa corrente, assunse una posizione autonoma, dando vita al gruppo dei « Coltivatori diritti» (5~6%) ed a quello, guidato dal sindaco di Napoli, prof. Principe, vicino agli onn. Andreotti e Colo-mbo (4,8%). I gruppi di sinistra (Forze nuove, Base, morotei e sulliani) riuscirono dal canto loro• a dare vita ad uno -schieramento unitario che conquistò la maggioranza relativa dei suffragi congressuali (38,9%) e 23 seggi su 60 del Comitato Regio 1nale, il primo formato su base elettiva. Parve che qualcosa stesse davvero per cambia.re nella DC: « presentando mozione e liste comuni, i diversi gruppi della sinistra campana - scrisse il notiziario dei morotei di Napoli ___,hanno voluto dimostrare che l'incontro fra essi ha un carat_tere unitario, destinato a sviluppare un im1pegno politico comune p,er un lungo periodo». I presup 1posti dell'azione del « cartello delle sinistre » democristiane traggono origine da un giudizio negativo sul ruolo esercitato dalla DC nella regione, basato su una « concezione egemonica della città di Napoli ». Di qui l'ulteriore congestionamento della fascia costiera e l'accentuazione del processo di impoverimento e di spopolamento delle zone interne. « La prima caratteristica .dell'intesa fra le ·sinistre ___,si legge in un documento del "cartello" - è nata prop 1 rio dall~ necessità di reagire a questo orienta135 ibliotecaginobianco -

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