Pescara, L'Aquila e dintorni La Roma-L'Aquila-Teramo-Adriatico della Società Autostrade Romane ed Abruzzesi ( SARA) è l'opera che, con l'ardito traforo del Gran Sasso, ancor più « rom·pe » l'isolamento cui avevamo accennato: come è facilmente intuibile fermandosi un attimo a considerare il tracciato che abbiamo delineato e la « diramazione », già aperta al traffico, che unisce L'Aquila ad Avezza-no. Se poi si considera la Avezzano-Sulmona-Popoli-Pescara, che appare come il naturale prolungamento ,della citata diramazione, il circolo si « chiude » e i quattro capoluoghi di provincia risultano abbastanza agevolmente collegati non solo fra loro, ma con Roma da una parte, e con il « litorale » Nord-Sud dall'altra. Aggiungiamo i progetti di collegamenti interregionali, che permetteranno• di migliorare le comunicazioni a nord con le Marche e a sud verso il Molise e la Campania, e ne viene fuori un quadro veran1e1ìte confortante, almeno sulla carta. Se i tempi di attuazione saranno. ri .. spettati e se i progetti cui abbiamo accennato non resteranno promesse elettoralistiche, l'Abruzzo sarà veramente al « centro » dell'Italia nel giro di 3-5 anni. Ferrovie e trasporti i11 concessione. Non altrettanto positiva si presenta la situazione dei trasporti su ferrovia. Essenzialmente due sono le linee delle Ferrovie dello Stato che interessano la regione: il tratto abruzzese della Lecce-Milano e la disagevole Pescara-Roma, per la quale sono, da tempo, previsti lavori di miglioramento. Di minore importanza sono le ferrovie in concessio11e, parte delle quali è stata sostituita dai trasporti « su gomma ». E le autolinee in concessione costituiscono· in Abruzzo una rete molto fitta e capillare di servizi che supera le 150 linee regolari nelle sole provincie di Pescara e Chieti. · Dt1nque: l'acqua non manca, l'energia nemmeno; le vie di comunicazione, se non sono molto agevoli, lo sara•nno molto presto,. Mancano gli uomini; o, meglio, fra gli elem~nti che abbiamo considerato « necessari e sufficienti » per dare l'avvio allo sviluppo economico di una regione, quello che rischia di scarseggiare è l'elemento umano. Ma gli uomini possono tornare e, soprattutto, possono e debbono essere trat-· tenuti quelli che vogliono partire. Come? . Non sempre è possibile, agendo sullo sviluppo delle risorse, creare un certo equilibrio tra la domanda e l'offerta di fonti di reddito. Molto più « semplice », invece, è avvicinarsi a tale equilibrio « agendo » sulla 77 Bibiiotecaginobianco
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