Gionale a più voci lasciati liberi dall'assistenza. E, beninteso, lo stesso disco 1 rso do,vrebbe valere anche per gli istituti universitari, aln1eno nella misura in cui questi fossero impegnati nelle attività assistenziali. Dobbiamo dunq11e domandarci non soltanto che cosa possiamo fare, ma anche perché e come lo vogliamo fare. La ricerca no,n può essere· né un un divertimento o un mezzo cli carriera per i medici, né uno strumento di prestigio per le istituzioni: deve essere considerata un lavoro come altri, di precipuo interesse ·sociale. Solo ·se saranno i primi a pretendere questo, i ricercatori potranno dire cli avere il rispetto di se stessi e della ricerca, oltre che del pubblico denaro. FRANCO MOLLO Il ruolo delle piccole industrie I più recenti dati resi noti dall'ISTAT denunciano una ulteriore diminuzione delle forze di lavoro in Italia di circa 100.000 unità e confermano al tempo stesso il perdurare dell'esodo dalle campagne: un altro mezzo milione di lavoratori avrebbero abbandonato l'atiività agricola per ingrossare le file dell'immigrazione urbana. Questi dati, nella loro cruda semplicità, denunciano eloquentemente l'aggravarsi di una sit11azio,ne già di per sé grave alla quale, peraltro, si stenta a porre rimediio per la riluttanza delle forze politiche, econo,1niche e sindacali ad aderire ad un'impostazione programmatica della politica economica nazionale. Al rilancio della p,rogrammazione sono stati in particolare frapposti ostacoli, tra gli altri, anche da ambienti industriali che hanno egemonizzato finora l'impostazione della politica industriale italiana. Va però rilevato che è in atto in processo di revisione di tale po1 litica, soprattutto ad opera dei rappresentanti della piccola e media industria, che da tempo stanno conducendo una vigorosa azione in tal senso; al successo della quale si debbono in parte attrib,uire il mutamento di rotta della Confindustria e la defenestrazione di quello, che ne era stato, per tanti anni, il timoniere: Angelo Costa. Ma, alla base di queso, mutamento - che possiamo definire una vera e propria rivoluzione - sta non solo una diversa presa di coscienza dei problemi dell'economia nazionale e, quindi, un diverso atteggiamento politico verso la loro soluzione, ma anche il crescente convincimento della necessità di togliere la piccola e media industria dalla subordinazio 1 ne nella quale altri interessi l'hanno costretta, impedendole finora di far sentire la sua vera voce alle forze polritiche e alla pubblica opin1one. E il tema· ·dell'autonomia è stato proprio quello che ha caratterizzato i 47 Bibiiotecaginobianco
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