Nord e Sud - anno XVII - n. 127 - luglio 1970

Giornale a più voci riunito a Bresso i rappresentanti di alcune migliaia di abitanti. Il convegno in questione è stato organizzato dal comitato di quartiere di Bresso 1 Sud, un comune in provincia di Milano, in cui gli edifici « residenziali » sono sorti senza un minimo di pianificazione e senza soluzione di continuità con le fabbriche. Per questo motivo, mancando una sia pur esile cortina di verde fra case e industrie, gli abitanti « vivono» continuamente tra i fumi e i nunori degli stabilimenti. Si sono perciò riuniti in assemblea ed hanno votato 11n documento, approvato all'unanimità, nel quale denunciano « la grave situazione ambientale dei loro quartieri residenziali, caratterizzati dalla caotica presenza di numerose industrie, grandi e piccole, che scaricano contint1amente e senza alcun controllo i residui di lavorazione, nonché il costante peggioramento àel grado di inquinamento del Seveso, anche nel tratto Bresso-Niguarda, causato dall'immissione di numerosi scarichi industriali e civili altamente tossici e non depurati » e fanno appello alle autorità competenti perché sia posto sollecito rimedio a tale situazione. Questo di Bresso, purtroppo, non è un caso isolato, ma è quasi la nor1nalità per gran parte dell'Italia settentrionale e, in misura via via decrescente, per l'Italia centro-meridio,nale: in una cartina geografica deg~i inquinamenti costieri solo la Calabria si « salva»; il resto è tutto una grossa macchia che, con intensità diversa, interessa tutto il litorale dalla Liguria al basso Tirreno e buona parte di quello ionico e adriatico. Il costo di questo inquinamento, insieme con quello atmosferico, è stato valutato in circa 500 miliardi, mentre in decine di migliaia si calcolano i decessi attribuibili all'inquinamento e circa sette milioni sono gli italiani che vivono oggi « in condizioni ambientali non salubri » • . Come ha detto il ministro per la Sanità Mariotti - al convegno organizzato dall'ENI e dall'ISVET su « l'intervento pubblico contro l'inquinamento» -, « la società italiana è cresciuta in questi anni in modo disordinato. Abbiamo impiegato tutte le energie per produrre ricchezza senza preoccuparci delle conseguenze negative che un atteggiamento tanto miope avrebbe avuto sull'ambiente e sulla salute dei cittadini ». Il fatto che questa realtà sia riconosciuta da un ministro ci pare molto interessante e tale da alimentare una « fiduciosa attesa» ·per la più o meno immediata attuazione di una seria politica per la difesa dell'ambiente. Ma c'è poco da sperare se il potere legislativo e quello esecutivo no,n hanno più voce in capitolo dal momento che, come ha continuato Mariotti, « alla mancanza di una seria politica per la· difesa dell'ambiente, ha fatto riscontro l'opposizione più esplicita di gruppi eco·nomici che sono riusciti ad insabbiare i timidi tentativi operati in questo senso dai vari governi ». Noi avevamo sempre pensato che l'iter legislativo si svolgesse attraverso tre momenti: la proposta, l'approvazione e la promulgazione; evidentemente dimenticavamo l'insabbiamento. Tuttavia, quello che ancora non riusciamo a cç1.pire è perché certi tentativi debbano essere « timidi », mentre una maggiore decisione potrebbe, forse, evitare il suddetto insabbiamento. 41 Bi.bliotecag·inobianco

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