Nord e Sud - anno XVII - n. 127 - luglio 1970

Francesco Compagna sfiducia da parte dei contraenti privati nelle metodologie della contrattazione programmata; e che quindi si potesse « passare dalla delusione del Mezzogiorno, perché certe imprese non si sono finora i1npegnate congruamente nell'industrializzazione, ·alla delusione di queste imprese perché, volendo esse impegnarsi congruamente nel Mezzogiorno, e contribuire alla sua industrializzazione, non trovano, nel quadro della sollecitata loro partecipazione alla contrattazione programmata, il promesso ed anche intravisto interlocutore valido ». Ora è certamente grave che l'on. Giolitti non sia riuscito - neanche lui - a risolvere, nei tre mesi durante i quali è stato Ministro del Bilancio, la crisi degli uffici della programmazio11e. Certamente, l'on. Giolitti ha profuso tutto il suo impegno a risolverla; e l'aspetto grave della questione ne risulta quindi evidenziato: perché sussisto110 evidenteme11te, come 1notivi di contrasto alla soluzione della crisi, gli stessi non convincenti n1otivi che l'hanno determinata. Comunque sia, le « i11coerenze » di politica economica denunciate da La Malfa, l'insabbiamento a suo tempo del « rapporto-Saraceno » e la prolungata crisi degli uffici della programmazione derivante dal « caso Ruffolo » l1anno certamente concorso ad annuvolare prima e ad abbuiare poi le prospettive della programmazione. E tuttavia, è troppo semplicistico il giudizio che da tutto questo si vorrebbe dedurre, il giudizio di fallime11to della programmazione. Perché si deve pure mettere nel conto qualche voce attiva nel bilancio dell'esperienza di questi anni di avvio ·della programmazione. Come ha scritto, in un recente articolo su « Nord e Sud », Enzo Vellecco (Il programmatore deluso, maggio 1970, n. 186), è stato un merito dell'avvio della politica di programmazione - anche se tale avvio è stato incerto e stentato - quello di consentire che oggi, quando si affrontano problemi più o 1neno incalzanti nel tempo breve, si è « portati ad assumere un'ottica nella quale trova110 il dovuto rilievo i problemi di fondo del nostro sistema, dei quali esiste ormai un'ampia e lunga codificazione, affidata a docume11ti di ogni genere, da quelli ufficiali della programmazione centrale e regionale, a quelli ufficiosi che, sotto .forma di studi e di ricerche, sono venuti da più parti come contributi all'analisi ». E certamente si può dire, e noi lo diciamo, che « la fioritura di una così larga massa di documenti, anche se non tutta di eguale valore ed utilità, costituisce un presupposto significativo per in1postare correttamente i nostri problemi economici »: costituisce anche e soprattutto . 14 Bibliote·caginobianco

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