.. Felice Ippolito . trionali interessate nella catena alimentare: l'Alemagna, i Surgelati e via discorren,do. È questo un fatto su cui da tempo an•dava richiamata l'attenzione del p·t1bblico e, tra l'altro, di coloro che, detenendo il controllo azionario della SME, in carenza assoluta ,di una sana politica di investimenti nel Mezzogiorno, da parte di detta Società, dovrebbero far sentire la loro in proposito autorevole voce. La storia è lunga e ben nota. Vale la pena comunque di riassumerla per sommi capi, segnatamente per i lettori più giovani o per qt1elli che non si interessano di studi politico-economici. Il discorso si amplia però anche ad altri gruppi - come, per esempio, a quello della. Centrale - e prende le origini circa un secolo fa, ai tempi delle grandi costrt1zion.i ferroviarie. È ben noto che nella seconda metà d-e-1secolo scorso, le grandi costruzioni ferroviarie vennero eseguite fondamentalmente da due gruppi industriali: quello facente capo al famoso banchiere e uomo politico livornese Bastogi, fondatore della Società per le strade ferrate meridionali, che porta ancora il suo nome; e quello facente capo al Credito mobiliare del banchiere genovese Balduino (legato alla finanza francese del Crédit Mobilier) che costituì - in vista delle convenzioni ferroviarie del 1885 - la Società per le strade ferrate del Mediterraneo. È noto come tra queste due Società, succedute a un gran numero di piccole e dissestate imprese, fu, con le convenzioni dell'85, ripartita la massima parte della rete ferroviaria italiana, gestita ovviamente in regime di monopolio. Non credo siano molti quelli che ricordano come protestasse tra i molti contro questa soluzione quel grande spirito liberatore che fu Silvio Spaventa (su i problemi de lo Stato e le ferrorie vedi i miei due saggi comparsi su « OLIO», nei numeri di aprile-giugno_ 1966 e aprile-giugno 1967. Su Silvio S1paventa vedi la recente b,iografia di Elena Croce, Adelphi, Roma, 1969, recensita anche da chi scrive su questa rivista. Si vedano anche sulla politica di Spaventa i ,di,scorsi politici raccolti da B. Croce, in S. SPAVENTA, La Politica della destra, Laterza, Bari 1910). Allorché, dopo ,lunghe vicende, si giunse nel 1905 sotto Giolitti alla soluzione prospettata da Spaventa trenta anni prima, le due Società si trasformarono in Società finanziaria e, con i capitali ricevuti dallo Stato per il riscatto delle ferrovie, iniziarono una nuova attività: quella elettrica. Così la Bastogi diven·ne capo-gruppo •di varie società produttrici e distributrici di elettricità, tra cui la SME. Doven,do scegliere una attività industriale, per riinvestire i rimborsi ,derivanti dalle ferrovie statizzate, la politica di queste Società si orientò su di un altro servizio pubblicò, l'elettricità, anche esso per sua natura monopolistico. Non si vuole con ciò dire che tale attività fosse dannosa al paese; tutt'altro. Ma solo sottolineare questa .vocazione al monopolio, al servizio pubblico, ai bisogni primordiali, direi, della società,. che tali imprese decidevano di volta in volta di soddisfare, istintivamente rifuggen-do da attività concorrenziali, dove arbitro regna sovrano il mercato, e preferen·do il più sicuro investimento in infrastrutture indispensabili Bibiiotecaginobianco ..
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