Nord e Sud - anno XVII - n. 126 - giugno 1970

I porti forti e l'Europa debole bi tra mondo occidentale e ·paesi dell'Est. graviti sulle rotte Mar Nero~Mar Mediterraneo. Né è ,del tutto azz·ardata l'ipotesi che taluni p1 orti italiani, grazie alla loro posizione baricentrica sulle rotte mediterranee, possano svolgere la funzione di punti ,di smistamento di traffici di pro,venienza orientale e con destinazioni finali eu·ropee o transoceaniche, O·ppure di provenienza transoceanica e con destinazioni finali nel Medite]}raneo orientale o nel Mar Nero. È una ipotesi legata, olt,re che all'effet,tivo consolidarsi dei rapporti tra aree eco·nomiche diverse, all'ammodernamento, delle .str11tture dei nostri porti ed infine - ·che non è ,però la cosa meno importante - a una più incisiva presenza ,delle regioni medite,rranee e ,della CEE sulla scena economica, sia come fornitrici di pro,dotti .. sia come con·sumatrici. In ·una pr-ospettiva a più lungo termine, coinsiderevole apporto all'intensificarsi dei traffici mediterranei può de,rivare dalla pron10zio-ne dei paesi in via di sviluppo del1la facciata africana e .della facciata medio-orientale a sta-di !più elevati di progresso eco.nomico. In un qua,dro politico meno convulso del,l'attuale, Nord Africa e Medio Oriente potrar.nn•opiù proficuame11te impiegare le risorse interne: le ten-denze alla suddivisione del lavoro su scala mon-diale, nel mentre spingeranno i ·paesi ad economia industriale matura, con 1a-pp·a·rati industriali ad alto grado •di pro.duttiyità, a puntare sempre più su investimenti capitai intensive, consentiranno l'im-- pianto di industrie labour in.tensive in paesi in .via di sviluppo, specie se ·dotati di materie prime 15 • La possibilità che il Mediterraneo non divenga un lago solcato solo da linee locali, ma conservi una posizione rilevante nell'ambito idel commercio internazionale maritti,mo, è anche legata, pu·r se in misura minore di quanto possa a prima vista sembrare, alla riapertura del Can-ale ,di Suez. Dopo l'interruzio,ne ,di questa via d'acqua nel giugno 1967 fu possibile ovviare alle più dannose conse-· guenze che ne -derivava·no - difficoltà del1l'ap 1 provvigionamento di petrolio per l'Eur•opa mediterranea e per le regioni co,ntinentali ~ervite ,dagli ole·odotti con p·a·rtenza da porti mediterranei - in ts Cfr. ancora H. JuERGENSEN, rel. cit., specie par. 2.1. Si veda ancl1e, per quanto riguarda l'aspetto qualitativo dei processi d'industrializzazione in rapporto al. livello di sviluppo economico dei diversi paesi: PASQUALSEARACENO, Relazione introduttiva alla Tavola rotonda sugli obiettivi della politica di sviluppo del Mezzogiorno, Bari, marzo 1969. Per una visione panoramica dei problemi di sviluppo dei paesi mediterranei, si vedano, tra l'altro, Problèmes du développement dans les pays médi-- terranéens, Actes du Colloque international de Naples,- oct.-nov. 1962, a cura di JEAN Cu1s1NIER,Paris 1963; PAULCARRÈR·eERAYMONDUGRAND, La Région Méditerranéenne,- P~s 1960; ANDRÉ BLANC, MICHEL DROIN, BERNARKDAYSER,. L'Europe Méditerranéenne, Paris, 1967. 45 Bibiiotecaginobianco

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