, Il voto dei cattolici per poter meglio affermare se stesso. Infatti, solo se Dio - l'Altro - non esiste, l'uomo è, non solo in sé, ma a11cheda sé e per sé: solo se Dio non è, l'uon10 è, veramente e totalmente, nella pienezza del silo essere. Questo significa che nel cuore dell'uomo e della realtà mondana e' è una tendenza, in qualche modo naturale, all'ateismo ... In conclusione, sia per la stla naturale tendenza a negare la propria dipendenza da Dio, anzi a negare Dio stesso, sia per la forza di seduzione clze esercita su di lui il peccato, l'uomo e la realtà mondana son.o spi11ti verso il secolarismo. In altre parole, come tutti i valori umani, anche la secolarizzazione è un valore che comporta una radicale a.11zbiguità.Questa ambiguità si rivela precisamente nella. tendenza, che finora storicaniente si è sempre attuata, della secolarizzazione a di1;enire secolarismo, laicismo, ateismo; a non voler riconoscere che l'aiLtono1nia del temporale non pilò essere assoluta, a respingere ogni infiusso anche limitato all'aspirazione ed all'aniniazione religiosa ed alla contestazione "prof etica ", della fede cristiana sulla realtà monda11a ». A questo punto occorre veramente rileggere la Costituzione pastorale sulla Chiesa nel mondo contemporaneo, meglio nota dalle parole iniziali « Gaudium et spes », del 7 dicembre 1965 ( sotto Paolo VI), nei passi 36 e 37 in cui i concetti di· « autonomia delle realtà terrene » e di fiducia nel « piano provvidenztale del Creatore » di fronte al peccato vengono ad affermare l'autonomia del temporale che già avevano visto nella « p·acem in terris »: « Se per autonomia delle realtà terrene intendiamo che le cose create e le stesse società hanno leggi e valori propri, che l'uomo gradatamente deve scoprire, usare e ordinare, allora si tratta di una esigenza legittima, che no11 solo è postulata dagli uomini del nostro tempo, n1a è anche co11forn1e al volere del Creatore. Infatti è dalla stessa loro condizione di creatitre che le cose tutte ricevono la loro propria consiste11za, verità, bontà, le loro le,ggi proprie e il loro ordine; e tutto ciò l'itomo è tenuto a rispettare, riconoscendo le esigenze di metodo proprie di ogni singola scienza o arte. Perciò la ricerca metodica di ogni disciplina, se procede in maniera veramente scientifica e secondo le norme morali, non sarà mai in reale contrasto con la fede, perché le realtà profane e le realtà della fede hanno origine dal medesimo I ddio. Anzi, chi si sforza con u1niltà e con perse11eranza di scandagliare i segreti della realtà, anche senza avvertirlo viene come condotto dalla mano di Dio, il quale, mantenendo in esistenza tutte le cose, fa che sia110quello che sono. A questo punto, ci sia concesso di deplorare certi atteggiamenti mentali, che talvolta 25 B·bi iiotecaginobianco
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