... Vittorio Barbati capacità di agire in modo realmente « attivo » a favore dei processi di sviluppo. E ciò è valido sotto ogni punto ,di vista, _sia che si p·arta da concezioni dirigistiche sia che si parta da concezioni liberistiche. O che si preferisca, cosa senz'altro più aderente alla realtà, di puntare sull'attuale sistema ad econo·mia mista. Considerando inoltre· che il progresso sociale - che orm1ai può essere considerato il fine fondamen,tale dell'attività politica e quindi -dell'amministrazione pubblica - può essere conseguito solo in un regime ,di o:rdin·ato pro,gresso economico. Si pot,rebbe obiettare che queste sono affermazioni teoriche, di facile enunciazione ma di ben difficile realizzazione. Bisogna p·erò considerare che si è trattato solo di una 11ecessaria premessa, dalla quale discendono conseguenze molto i1 mportanti, nel campo organizzativo come in quello finanziario, nel campo giuridico come in quello fiscale. Agire in modo attivo significa incoraggiare, pro1nuovere, sostenere e salvaguardare le inizative, pubbliche e ,p1 rivate, volte a conseguire effettivi progressi economici e sociali; significa., nel rispetto delle scelte dei centri decisionali minori, pubblici e privati, conferire a tutti i processi di sviluppo degli indirizzi unitari e coordinati; significa ancora razionalizzare al massimo l'impiego delle risorse, eliminando o riducendo, nei limiti del possibile, le -duplicazioni di sforzi, i doppioni org,a... nizzativi, le sovrapposizioni ,di competenze, i controlli e gli atti in tutto o in parte in.utili; significa infine agire con tem.pestività, in m.odo real1nent,e aderente ·alle situazioni ed alle esigenze, secondo scale di priorità realisticamente definite e collegando fra loro i vari p·rocessi, in modo che ciascuno di essi costituisca una valida premessa per i successivi. Sulla base di quanto ·precede, si posso,no comi11ciare a delineare le direttrici più idonee a consentire una graduale ed organica riforma del sistema. Le classificheremo così: a) precisa definizione d·ei fini dello Stato, dei fini degli enti territoriali e dei fini comuni al primo ed ai secondi; b) definizione .dei principi da seguire per la delimitazio-ne delle sfere di competenza territoriale degli enti minori; e) strutturazione, in_ rapporto ai fini ed alle competenze territo-. riali, degli enti minori; d) organizzazione del sistema perife1ico statale in funzione di un coordinamento organico fra le attività -dello .Stato e quelle degli enti. territoriali; e) definizione dei rapporti finanziari fra lo Stato e gli enti territoriali; f) coordinamento, nell'ambito di una riforma tributaria organica, dei prelievi e ·della ripartizione delle risorse; I 106 Bibiiotecaginobianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==